venerdì 28 settembre 2012

soundcheck










Il niente della pioggia silente.













ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

giovedì 27 settembre 2012

sleeplessness

Odio abituarmi ad avere accanto qualcuno mentre dormo.
Ogni volta che poi resto da sola, non riesco più a dormire.









ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

sabato 22 settembre 2012

Fall

Anche questa stagione è trascorsa.
Penso sempre che sarà un'estate tranquilla, e forse all'occhio comune della gente così è, ma in fondo c'è ogni volta qualcosa che la caratterizza indelebilmente, in maniera positiva o negativa.
Ci sono stati diversi problemi, diversi pensieri, è vero, ma ci sono stati anche giorni sereni, con i miei, con Marco; ho potuto condividere con lui la casa in cui sono cresciuta, il mio mare, il mio cielo e tutte le cose che ho amato e che amo di casa mia: le lampare che si vedono ogni sera, il vulcano che a volte sbuffa, la natura così vicina e così diversa da quella Toscana, le montagne, la spiaggia, la spensieratezza delle vacanze, per quanto possibile.
E' stata la nostra prima estate insieme e anche solo per questo sarà indimenticabile.

L'autunno, però, è sicuramente la mia stagione preferita. E' anche il periodo del mio compleanno, per quanto possa valere. Da quando mi sono trasferita a Firenze ogni anno faccio fatica a ricordarmelo e non festeggio mai in maniera eclatante. Cerco solo di portarmi vicino qualcuno a cui voglio bene, se possibile.
Quest'anno, però, sarà il primo compleanno che festeggio con Marco accanto e dopo averlo desiderato per così tanto tempo, sarà bello a priori, anche se mi dovessi dimenticare davvero che compio 22 anni!

L'autunno mi piace perchè non è freddo come l'inverno, nè caldo come l'estate, nè rumoroso come la primavera.
E' calmo, lento. Malinconico. I suoi colori sono i miei favoriti: un'alternanza di toni caldi e toni freddi; il percepire il cambiamento nell'aria.
I primi vestiti pesanti, la bella sensazione che ti da indossare una felpa quando percepisci una folata di vento più freddo.
Gli alberi danno il meglio di sè ad inizio autunno: il loro tronco diventa chiarissimo e le foglie di colori brillanti.
A volte, passando davanti a una fila di alberi, anche in città, ne ho quasi il timore, per quanto mi affascinino.
Mi chiedo come l'essere umano si sia abituato a tutto ciò: se si chiede ad un bambino qualunque di disegnare un albero il disegno più comune sarà un tronco marrone e un cespuglio verde al di sopra.
Perchè è così: la prima cosa che ci viene in mente alla parola "albero" sono le sue verdi foglie.
E poi giunge il momento in cui le sue foglie non sono più verdi, ma assumono tonalità che vanno dal rosso al giallo.
E' spaventoso.
Come ci si può abituare a una cosa del genere? Al colore della morte, del sonno della natura.
Alla scomparsa di quel verde che mentalmente ci figuriamo e che, difatti, permane sui fratelli sempreverdi.
Loro mutano in colori inauditi.
La maggior parte delle persone inorridisce di fronte alla vista di un cadavere che ha perso il proprio colore e vigore per divenire bianco.
Nessuno lo fa di fronte al verde del fogliame svanito per divenire rosso.
Eppure, è così che il genere umano si trascina avanti: nell'abitudine di ciò che lo circonda.
Io per prima solo quando mi soffermo a pensare rifletto su ciò, altrimenti il colore delle foglie autunnali passa inosservato, per quanto può essere per me possibile visto che mi attirano così tanto.
Poi, alla fine, tutte le foglie cadono. E nel momento in cui gli alberi restano nudi percepisco sempre un gran freddo addosso.
Spero di sentire presto l'odore dell'autunno.

Stasera ho preparato dei biscotti.
Mi piace, quando sono appena sfornati, metterli in una ciotola e portarli a raffreddare nella mia camera.
Quando mi metto a letto sentire il loro profumo è una cosa che mi ristora.












ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.