martedì 29 aprile 2014

103...123/365

Day from103to123 of 365.

Aprile è quasi trascorso senza lasciarmi il tempo neanche di pensare.
Tante volte ciò mi ha fatto comodo, tante volte ho bramato così tanti impegni da non potermi fermare a riflettere, da farmi arrivare sfinita a letto e dormire senza neanche ripensare a quanto accaduto in un giorno.
Mi sento operativa, attiva, piena di cose da fare, da dire, da realizzare, anche se molte non ne sto facendo perché il tempo e la mente mi sono tiranni.
D'altro canto, però, so che io non sono fatta per essere in perpetuo movimento, io ho bisogno di riflettere, di fermarmi, di riposare membra e testa e comprendere tutto ciò che accade con calma.
Così ho deciso di fare, almeno per un giorno, e cercherò di fare quanto più possibile: trovare un giusto equilibrio tra la voglia insostenibile di fare e realizzare e il lasciarmi del tempo per me.

Le vacanze pasquali in Calabria sono trascorse tranquillamente, probabilmente grazie alla presenza di Ivien: ho affrontato discorsi pesanti con i miei, ma il fatto che lei fosse accanto a me ha lenito tutto. Non è trascorso giorno senza che facessi qualcosa di utile, cosa che di solito mi rimprovero sempre quando sono giù.
Ho fatto, ho mangiato, ho dormito, ho lavorato, ma mi sono rilassata, e Ivien era sempre accanto a me: in alcuni momenti mi sentivo in colpa perché non sapevo se si stava annoiando e io non avevo idea di come "intrattenerla".
Ho provato la stessa brutta sensazione quando ho incontrato quelle poche persone con cui desideravo reincontrarmi davvero: dopo un po' non sapevo più cosa dire, cosa fare.
Non so se è il mio cervello che è stanco, o la mia asocialità che sta tornando alla ribalta, ma vabbè.
Non posso sempre tenere tutto sotto controllo e forse devo iniziare a convivere con questa verità.

Negli ultimi giorni si è svolto il ritiro con il Lupo: anche quest'anno mi sono sentita di dedicare qualcosa a quella che è ormai una seconda famiglia, così ho ideato un videomontaggio di foto e riprese che ho realizzato grazie all'aiuto di Ivien durante le vacanze.
Il risultato "estetico" non mi piaceva molto, ma ero contenta del contenuto emozionale: ho avuto un buon feedback e sono contenta di essere riuscita, anche stavolta, tramite parole e gesti a trasmettere almeno un pochino di ciò che provo.

E' vero, ormai non vedo più il Lupo Rosso tutto rose e fiori come quando sono entrata, so che ci sono problemi, so che molte cose vengono fatte male, so che le persone sbagliano, ma alla fine è pur sempre una delle realtà migliori che abbia mai conosciuto e, in qualche modo, ormai ho raggranellato il sentimento di farne parte davvero, soprattutto in questi giorni: le persone mi abbracciavano un sacco, mi sorridevano, mi facevano gli scherzi e io ho riso, ho riso senza vergognarmene (quasi) sempre.
Solo ogni tanto ho desiderato nascondere la mia faccia, solo ogni tanto ho desiderato tornarmene in stanza per stare da sola, solo ogni tanto ho desiderato che qualcosa andasse diversamente da come andava.
Solo ogni tanto, molto meno del passato e, comunque, quei momenti sono passati più o meno velocemente.

Per moltissimi anni ho scacciato il desiderio di appartenere a qualcosa, a qualcuno, perché mi spaventava (e mi spaventa ancora) l'idea di crearmi una dipendenza e di perdere la mia identità in una masnada.
Eppure, adesso che so di fare parte di qualcosa, di un gruppo, che ho accettato, credo, questa idea, la cosa mi spaventa molto di meno, almeno in questo contesto: sono dipendente solo dall'affetto che le persone mi danno e so che ciò che faccio talvolta è importante per loro; è uno scambio e, come appresi ormai anni orsono, un rapporto d'amore perfetto è basato su un perfetto equilibrio tra il dare e ricevere.
A volte sento questo equilibrio vacillare perché io m'impegno sempre moltissimo nei miei (pochi) rapporti sociali proprio perché so di essere un'incapace sotto questo punto di vista, e ancor di più m'impegno all'interno del Lupo perché per me è una realtà culturale importantissima e che posso far crescere con l'impegno mio e di altre persone, e perché desidero con tutto il cuore che il senso di fratellanza che spesso sentiamo vibrare tra noi non si infranga, nonostante magari antipatie a pelle o litigi o altre cose cosi stupide e infime che, tuttavia, fanno parte della natura umana.
E quindi a volte sento vacillare il mio dare rispetto al ricevere perché è sempre così, perché ognuno di noi vive inevitabilmente nella propria interiorità e, per quanto si sforzi, non riuscirà mai a calarsi del tutto nei panni di un altro, e allora in quelle volte mi sento come se non facessi abbastanza, mai abbastanza per far capire ciò che provo, ciò che penso, e che nessuno si accorge davvero di quanto faccio e, anzi, mi rema contro, e sono in quei momenti che mi sento mancare.
Però, ogni volta, stringo i denti perché almeno a qualcosa serve la mia testa dura ed il mio orgoglio maledetto e mi dico: col cavolo che lascio perdere, continuando ad insistere, riuscirò.
E, per quanto il cammino sia ancora lungo, attorno a me ho visto qualcosa smuoversi e non posso che esserne felice.

In ogni caso, comunque, mi basta sempre un abbraccio o un sorriso di una qualunque di quelle persone che compongono il Lupo e tutta l'amarezza, la tristezza, la rabbia, di qualsiasi natura, scivolano via, almeno per un po', e nei miei occhi sale solo la commozione del miracolo che per me si compie ogni volta che qualcuno mi tratta con gentilezza o con amicizia.
"Sta abbracciando davvero me" mi dico "sta succedendo davvero", mi chiedo come sia possibile, mi rispondo che in fondo anch'io do ad ognuno di loro tutto il bene di cui sono dotata e che quindi devo essere felice di essere ricambiata, ma poi ogni volta ci ricasco e penso che, in fondo, sia bello così, sia giusto così: anche la poca stima di sé può servire grandemente quando tutti i giorni ti ricorda come ogni cosa bella che ti accade sia un preziosissimo dono.

C'è tanto per cui lavorare, ma c'è tanto ancora da vivere.
Quindi, in qualche modo, ce la farò a fare tutto.
Devo solo andare avanti, come sempre.

"Lotterò.
L'otterrò.
Lo terrò."




Day 34 of 100: quando mi sento sola dovrei pensare a questi momenti, ai posti magici, alle persone che vogliono bene alla mia brutta faccia, e al mare.






ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

martedì 8 aprile 2014

88...102/365

Day from88to102 of 365.
 
"Saremo felici o saremo tristi, che importa? Saremo l'uno accanto all' altra. E questo deve essere, questo è l'essenziale."
 G. D'Annunzio
 
 
 
Sono state giornate molto piene; molto piene di cose belle e, anche, di cose meno belle.
C'è stata la prima rievocazione della stagione e mi sono sentita felice; ci sono state molte cose da organizzare, molti scleri, ma anche soddisfazioni; ho compreso tante cose, e tante ancora devo comprenderne.
Sono preoccupata, è vero, ma, in qualche modo, riuscirò ad uscirne anche questa volta, ho solo bisogno di un poco di tempo per immagazzinare tutto come sempre e poi, ancora e ancora, mettere un piede dietro l'altro.
Per ogni cosa c'è il suo tempo, ma io non sono mai stata brava a discernerli.
Tuttavia, farò del mio meglio.
 
Ogni cosa andrà al suo posto, anche se ci vorrà tanto tempo.
 
Tempo: quanto sto usando questa parola?
Forse perché me lo sento mancare, eppure sono ancora convinta di ciò che diceva Seneca: "non è vero che abbiamo poco tempo, la verità è che ne perdiamo molto"; questa frase da un lato mi ha sempre incoraggiato a riempire meglio i miei momenti e a rincuorarmi che, in fondo, anche nei periodi più pieni, sarei riuscita a fare tutto; dall'altro, però, m'inquieta perché io lo so, lo so quanto tempo ho perduto in passato e quanto ne perdo tutt'ora.
Vorrei essere sempre in grado di vivere in continuo movimento psico-fisico, ma sto imparando ad accettare i miei limiti, per quanto ciò sia difficile.
Ho bisogno di tempo immobile, di tempo per fare cose inutili, di tempo per capire; e solo dopo questo tempo ogni volta riesco ad avere nuovamente la forza di agire.
 
A volte mi sento sola, non perché non potrei fare affidamento su nessuno, ma perché in questi miei pensieri sono sola: tutto ciò vive dentro di me, dentro di me soltanto, come è giusto che sia.
Certe cose vanno affrontati da soli.
 
Il futuro, in questo momento della mia vita, mi spaventa e mi esalta al contempo, per motivi diversi.
Non so cosa ne sarà di me, ma so che farò in modo per scoprirlo.
Di portare, finalmente, alla luce il mio avvenire.
Qualunque esso sia.





ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.