mercoledì 24 settembre 2014

274-275/365


Day 274&275 of 365.


Ho comprato delle acciughe sotto sale e le ho pulite e preparate meticolosamente, come faceva mio nonno quando da piccola mi preparava la merenda nei pomeriggi estivi.
L'odore dell'aceto misto a quello del mare mi ha fatto pensare che mio nonno, con tutti gli insegnamenti che si è prodigato a dare nel corso della vita, non potesse immaginare che sua nipote sarebbe stata felice ricordando semplicemente quei bei panini con le acciughe.
 
Se solo fossimo in grado di tenere costantemente a mente che non siamo eterni, avremmo molti meno pensieri, ci faremmo molti meno problemi, saremmo molto meno scontrosi con gli altri.
Così che qualcuno, prima o poi, anche quando non ci saremo più, possa essere felice pensando alle nostre acciughe salate.
 
Comunque le tue erano più buone, nonno.




ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

lunedì 22 settembre 2014

269...273/365


Day from269to273 of 365.


Ci sono momenti in cui il mio cervello si rifiuta di ragionare.
Momenti in cui ho l'affanno, mi sento morire e tutto mi sembra girare vorticosamente intorno a me.
Veloce, sempre più veloce, mentre l'occhio del ciclone in cui mi trovo si apre sotto i miei piedi, trasformandosi in ruggenti fauci.
Solo che la caduta lungo la gola del Mostro è infinita, il fondo non lo tocco mai e continuo a non respirare, in apnea, in attesa che tutto finisca.
 
Per scappare non ho trovato molte vie: o mi fermo, rimango immobile, in silenzio e mi convinco che tutto questo non sta succedendo, che passerà e che andrà tutto bene, oppure, se non posso o non riesco a farlo, penso alle cose belle.
E molto spesso queste cose belle sono un'unica cosa preziosa: tu.
 
Ci sono momenti in cui il mio cervello si rifiuta di ragionare, e tra alcuni di questi momenti il peso che ho sul petto non è così grave da indurmi a fuggire da me stessa, per cui la cosa che mi resta da fare è pensare a te.
E' qui che la mia logica si accuccia, il mio orgoglio si rassegna, la mia paura, tutta la mia paura, tira un sospiro di sollievo pensando "prima o poi" perché il pensiero che mi rende più felice è immaginare un posto nostro: quattro mura, un tavolo, un letto, tanti libri e un po' di disordine.
 
Così volevo dirtelo: volevo dirtelo che questo è il mio pensiero felice in assoluto. Una delle cose che desidero di più. Il momento in cui ogni cosa andrà al suo posto.
"Prima o poi".





ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

mercoledì 17 settembre 2014

243...268/365

 Day from243to268 of 365.

E' un periodo che non è periodo.
Non penso di potermi lamentare seriamente della mia vita, anche perché adesso sono finalmente riuscita a focalizzare come si deve alcuni dei miei obiettivi più importanti.
E ho la voglia di realizzarli.

Solo che alcune cose, seppur a livello logico ed oggettivo siano semplici o stupide o banali, mi risultano complessissime.
Non so bene come agire e, talvolta, non riesco ad agire come vorrei. Anche se ormai la stanchezza è tale che difficilmente posso mantenermi sotto controllo sempre.

Quello che mi spinge, ogni volta, ad andare avanti è che so quello che voglio.
E' che sono certa della strada che ho intrapreso.
E' che sono cosciente di tutti i contro che mi vengono addosso per quello che faccio, che farei meglio a fare da carta da parati e a vivere così serena.
E' che, pur essendo cosciente di ciò, non mi importa perché ciò che tento di fare sono sicura sia la cosa più giusta. E non unicamente perché l'ho deciso io.

Solo che, come sempre, tutto quello che mi circonda è profondamente sbagliato.
Ma ormai ho accettato il fatto di essere io sbagliata e il resto del mondo "giusto".
Ciò, tuttavia, non mi fermerà: anche se solo per un attimo, anche se solo per pochissimi individui, anche se gli effetti nefasti del mio agire dovessero annebbiarmi, io continuerò perché ne sarà valsa la pena.

Quello che mi manca, però, per andare avanti come si deve è la resistenza.
La resistenza ai graffi, al veleno e a tutto il putridume di questo mondo; la resistenza agli sguardi e alle parole gravi e pesanti; la resistenza alla solitudine, più di ogni altra.

Ma non mi permetterei mai di mollare: adattarmi, ammorbidirmi, adeguarmi, forse quando è necessario. Ma abbandonare il mio percorso, mai.

Arriverò alla fine dei miei giorni a testa alta.
Nonostante gli insulti, nonostante la pesantezza, nonostante la stanchezza, la solitudine e la tristezza.

Nonostante tutto, io avrò compiuto la mia missione.
E ciò che mi renderà felice saranno i pochi sorrisi raccolti e il frutto del lavoro delle mie mani.
E un cuore che batterà accanto al mio, tanto vicino da aver compreso ogni cosa.




ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.