venerdì 22 maggio 2015

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Prima o poi imparerò che posso fidarmi solo di me stessa.

Credo di avere difficoltà a fare mio questo semplice ed efficace concetto perché, nella realtà dei fatti, è molto triste.
 Eppure è la sacrosanta verità: per quanto si può voler bene a qualcuno, e questi magari ce ne voglia di rimando, non si può riversare del tutto la propria fiducia e le proprie aspettative su altri, se non si vuole restare troppo feriti.

Al momento attuale le uniche persone di cui sono certa, che sono sicura che mi difenderanno nel momento del bisogno, sono i miei genitori. Il che non è da poco e probabilmente dovrei ringraziare anche solo per questo.

Credo davvero che la maggior parte dei miei problemi, da sempre, derivi dal fatto che ho pensato "troppo bene" della gente, li ho elevati lì dove neanche loro credevano di poter arrivare, li ho idealizzati pensando fossero giusti e retti in ogni caso, pensando mi volessero bene tanto quanto ne volevo io loro, spesso anche perché me lo dicevano o me lo lasciavano intendere.

E invece no, invece sono poche le persone che riescono DAVVERO a dare tutto a qualcun altro, che riescono a battersi in nome di un sentimento, che riescono a sfidare se stessi e il mondo che li circonda e infischiarsene delle diplomazie se necessario, se è per difendere qualcuno a cui si tiene.
E io che sempre mi sono considerata spaventata dai rapporti sociali, alla fine invece sono quella che ha messo in gioco tutto e rischiato di più, ogni volta.
Cosa che probabilmente ricomincerò a fare, perché per me non avrebbe senso vivere i rapporti (qualsiasi tipo di rapporti) in altro modo.

Ma con fatica, con lentezza, con dolore, eppure con perseveranza e senno, sto costruendo i miei occhi in modo che possano vedere.
Oltre ogni cosa.

E, comunque, se sono ancora qui a lottare, se sono ancora viva, lo debbo solo ed unicamente a me stessa.
Perché quando tutti se ne sono andati, uno alla volta o insieme, o quando è rimasto solo qualcuno "per dovere", quella che si è aggrappata alla vita, quella che si è messa le gambe in spalla, quella che ha sputato sangue e ogni volta si è rimessa in piedi, sono io.
Da sola, e sempre, sempre più forte.

Divorerò le mie paure e poi le sputerò fuori sotto forma di coraggio.
Ogni giorno.



ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.