lunedì 27 luglio 2015

W2

I nostri desideri fanno rumore./2


Gorgogliano, a volte, dentro al nostro stomaco.

Quando li sentiamo violenti, uniti alle strette dell'orgoglio, alla potenza dell'amore, alla devastazione della paura.
Quando li percepiamo nella pancia e non riusciamo a fermarli, e grattano, e scavano, e graffiano, e, lentamente bruciando, salgono lungo l'esofago e finiscono con lo sporcarci la bocca di verità.
Quando sobbollendo ci riempiono le orecchie solo del loro verso, e si fermano lì dentro a cuocere, a diventare incandescenti e consumati, a essere inafferrabili.

Allora dobbiamo schiudere le labbra e fischiare, e cantare, e urlare, e sputare, e odiare, e amare, e dire che la dolcezza che portiamo con noi non ci fa più paura.


I nostri desideri gorgogliano e noi dobbiamo gorgogliare più forte per assordarli, e stordirli, e riuscire, infine, a ghermirli.






ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

martedì 14 luglio 2015

W1

I nostri desideri fanno rumore./1


Sibilano, a volte, come serpi che nascoste strisciano vicino ai nostri piedi nudi. Sono pronti a mordere, sono pronti ad avvelenare, e finiamo sempre per correre via o calpestarli, fino ad ucciderli. Che forse non ci è ancora chiaro che il veleno mette in circolo l'adrenalina, che il rischio accende le nostre vite e, seppur mortale, quel sottile sibilare strisciante sulla nostra pelle scoperta è l'unica strada.

A volte bisogna sdraiarsi a terra e lasciare che due denti affilati ci perforino il collo, a volte bisogna contorcersi e urlare e vomitare fuori tutto quello che siamo, per essere degni di bere un antidoto e afferrare quel desiderio, viscido, guizzante, violento, ma nostro.

I nostri desideri sibilano e noi dobbiamo farci serpi per diventare, alla fine, immuni al loro veleno.





ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

giovedì 9 luglio 2015

10


Dove vanno le cose perdute?
 
Credo che esista, in qualche tempo, in qualche luogo, un armadio dove esse si appendono, ricoprendosi di antitarme, e attendono pazientemente di ritornare di moda.
Da qualche parte, deve esserci un letto dove si ranicchiano e si assopiscono profondamente, aspettando a lungo il suono della sveglia.
Restano, per forza, in un anfratto del mondo, o della coscienza, o forse sono sospese a gravitare su di noi, evanescenti.
 
Come quando con la coda dell'occhio vedi un'ombra, e ti volti, e non c'è più.
Forse era il tuo giocattolo preferito di quando eri piccolo.
Forse era il volto del tuo primo amico.
Forse era la parte di cuore che avevi prestato a qualcuno che non hai più rivisto.
Forse era l'odore di tua nonna.
Forse era il colore del cielo quel giorno in cui ti sei accorto per la prima volta quanto è bello guardarlo.
Forse eri tu, che cercavi di salutarti, dal tuo passato.
 
Una cosa perduta qualunque, forse.
Una cosa perduta qualunque, forse.
Una cosa perduta qualunque, forse.

 



ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

mercoledì 8 luglio 2015

9


Sono tornata lassù.
Ho pensato che avrei udito nuovamente, in modo assordante, quel rumore, il frastuono di quando il vaso che conteneva la mia anima è stato spinto a terra, infrangendosi.
Ero pronta a tapparmi le orecchie, come ogni volta che riaccade, ma non ero spaventata perché sono io che ho scelto di affrontare a petto scoperto quel luogo.
 
E invece no.
Invece ho riso insieme a chi mi vuole bene, invece ho scalato la breve salita e inseguito un gatto nero, invece ho fissato l'orizzonte di Firenze, le costellazioni create dalle luci delle strade, e il buio oltre, e mi sono sentita libera.
 
Ho lasciato andare e ho respirato.
Dentro di me rimbombava, ancora una volta, l'eco di passi lontani, ma ho visto i punti di sutura dorati che uniscono i miei cocci e ho sorriso loro.
 
Perché ognuno di quei punti, per quanto fragile, per quanto malmesso, mi appartiene.
Sono io, da sola, che trapasso la mia carne con un grosso ago per riagganciare i lembi, e ogni goccia di sangue che cola è solo acqua che leviga il dolore.
 
 
Solo non sapevo che a sentirsi forti, ci si sentisse anche soli.
Contro tutto e tutti, sempre.



ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.