giovedì 8 settembre 2016

apnoea

Mi dicono "datti tempo", ma ogni giorno che passa è sempre peggio. La mia tolleranza a questo dolore si fa sempre più debole e i pensieri che non dovrei fare più forti.

Ho paura ad andare a dormire perché i miei sogni sono pieni di angoscia, ma gli incubi peggiori sono quelli dove c'è lui vicino a me così vivido da sembrare vero.
Mi sveglio e piango e non so gestire i battiti del mio cuore e mi chiedo come accettare tutto questo.
Mi chiedo come farlo senza la cosa che mi ha tenuto viva negli ultimi quattro anni, la rievocazione, la cosa che mi ha reso più felice.

Non so come andrà tutto il resto, nessuna notizia sembra certa.
Non so cosa ne sarà di me e non mi spaventa nemmeno più perché non mi importa: non sono curiosa di vedere cosa ci sarà domani.

Vorrei addormentarmi in un sonno senza sogni e non svegliarmi più perché ogni risveglio è pieno di vuoto e terrore.

Anche se sto chiedendo aiuto a chi ho vicino, senza il quale sarei già morta, sono sola, sola con la mia testa che ogni istante mi sussurra immagini terribili.

Ogni respiro è fatto di angoscia.

mercoledì 7 settembre 2016

nothing

Niente.
Non è rimasto più niente di me perché le cose più importanti non esistono più.

Ci sono persone che mi fermano i pensieri, mi fermano le mani quando tutto sta precipitando, ma la mia mente pensa solo al dolore e il mio cuore non regge e mi spegne.

Non ho motivi per vivere ancora, mi limito a sopravvivere per non dare dolore a chi mi vuole bene.
Ma è tutto così insensato.

Il battito del mio cuore mi ricorda ogni istante che è sbagliato: perché il battito di un cuore in polvere si riconosce.

Polvere, sono solo polvere e vorrei volare via nel vento e scomparire.

Mi chiedo ancora come sia possibile sopravvivere a tutto questo e che sarebbe tutto più giusto e naturale morire e basta quando il dolore diventa così grande. Quando si ascoltano certe parole semplicemente bisognerebbe spegnersi, proprio come quando si viene uccisi.

Ed è questa la cosa che mi rende così spenta e confusa: sono stata uccisa, eppure respiro ancora.

Cosa me ne faccio dell'ossigeno, dell'acqua, della vita?