giovedì 23 ottobre 2014

301-302-303/365

Day 301&302&303 of 365.

And the hardest part... è pensare che ero così importante per qualcuno, che ero così speciale da essere per lui un'eletta, e lui lo stesso per me.
E invece forse non è mai stato vero o forse è un giudizio che è nato troppo di fretta, altrimenti non sarebbe finita così.

And the hardest part... è sapere che, forse, prima o poi, sarebbe finita per un altro motivo, ma la realtà è che è finita adesso ed è finita principalmente per qualcosa che è fuori dal mio controllo.
Avrei preferito mille volte aver fatto una cosa brutta o averla ricevuta, e invece no. Invece no.

And the hardest part... è accettare che per una volta, consapevolmente, in vita mia credevo davvero che lui sarebbe potuto essere il mio "per sempre"; che quegli anelli che stavo preparando per i nostri tre anni, in realtà, sono un errore; che non andrò a vivere con lui a Palazzuolo quando sarò vecchia.

And the hardest part... è comprendere che non ero compresa. Non che ciò sia facile, ma, in modo terribilmente semplice, lui non è mai stato in grado di farlo. Benché io credessi in lui con tutto il cuore.

And the hardest part... è trovare pace all'idea che di lui mi sono fidata troppo. Che dovevo essere più dura quando ce n'è stato il bisogno, anziché voltarmi dall'altro lato in nome del nostro amore, che dovevo credere più fortemente che anche lui commette errori come tutti, che non dovevo immaginarlo così forte, così coerente, così serio. Tutto questo mi ha condotto alla mia delusione più grande.

And the hardest part... è rifiutare tutto questo. Per quanto mi sforzi, la mia mente non può accettare che tutto questo sia esistito e che ora sia finito. O tutto questo è un orribile incubo, oppure ho immaginato tutta la nostra storia. Forse non esiste neanche lui. Forse sono un'irrimediabile sognatrice.

And the hardest part... è convivere con tutti i ricordi più magici e sapere che non accadranno mai più. Sapere che non ho più nessuno con cui condividere le cose più belle, più piccole e preziose, sapere che esse torneranno a giacere da sole, inutili e vuote.

And the hardest part... è spiegare ogni volta alle persone il perché, il sentirmi dire che è impossibile che lui si sia arreso, che è impossibile non riuscire a convivere con la malattia di chi si ama, che è impossibile che proprio tra noi sia finita: vi prego, smettetela, è possibile, è successo.

And the hardest part... è salutare il nostro rapporto agli occhi dei miei genitori, dei suoi genitori, di tutti quanti. Salutare i posti che ho conosciuto con lui, che mi hanno riempito di gioia e stupore e salutare tutti quelli che avremmo potuto scoprire. Salutare tutto.

And the hardest part... è vivere ogni giorno con questa consapevolezza: lui sarà sempre sotto i miei occhi, a meno che io non scappi lontanissimo abbandonando tutto quello che mi sono costruita faticosamente in questi anni, attorno a lui. La sua figura, sempre in vista, mi ferirà così tanto profondamente da cambiare ogni cosa di me. E tutto questo è inevitabile.

And the hardest part... è tornare da me stessa, guardarla per l'ennesima volta negli occhi e dirle "sei sbagliata, è colpa tua se tutto questo è successo". Potevo lottare contro ogni mio sbaglio, ma mai avrei pensato di essere sbagliata per lui. Mai avrei pensato che l'unica cosa che vedevo certa nel mio futuro, scomparisse.

And the hardest part... è ricominciare. Sono più forte di quello che credo, ma tutto questo supera le mie possibilità, e anche ammettere i propri limiti è una forma di forza. Ora non sono in grado di accettarlo, di convivere con ciò, di combattere per la mia vita.






ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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