giovedì 5 luglio 2018

Sono ancora qui.

E' difficile riprendere a scrivere qui dopo questi mesi.
Sono stati mesi intensi, forse tra i più ricchi di cambiamenti consapevoli della mia vita.
Sono stati mesi anche intensamente tristi, e lo sono ancora, di quella tristezza che mi fa passare la voglia di raccontarla, se non per metafore.
Ma almeno per metafore, scrivo.

Sono ormai giunta alla conclusione che la scrittura sia la mia strada. Una scelta che forse doveva essere lampante, ma che ho rifiutato per tutta la mia vita finora perché la ritenevo impossibile da praticare. Ma alla fine, quando mi sono resa conto che qualsiasi cosa io abbia scelto mi sembrava impossibile, studi, lavori, sogni, relazioni, luoghi, contesti, l'idea di essere una scrittrice mi è diventata confortevole.

Essere una scrittrice.
Ho i brividi a scriverlo.
E' un sogno irrealizzabile, ma è pur sempre un sogno.
In fondo, non sto facendo nemmeno chissà quale sforzo per coronarlo. Attualmente sto semplicemente cercando di sopravvivere al caos incredibile in cui si è trasformata la mia vita. Mi fa un po' sorridere come in tutti i miei tormentati anni passati mi sia sempre ripetuta che valeva la pena continuare a vivere perché qualcosa di meglio doveva pur aspettarmi. E adesso mi sembra che queste cose migliori siano passate e andate via senza lasciare tracce benefiche o che semplicemente non si siano presentate. Ho ancora tempo, lo so, ma sono stanca di rincorrere utopie.
Non voglio più che mi interessi pensare che deve andare meglio. Andrà come deve e io lo accetterò finché potrò. E se la mia vita è fatta di illusioni, allora perché non inseguirne una così grande?

Prevedo ancora grandi cambiamenti quest'anno, che saranno come sempre positivi e negativi. Tutto questo mi spaventa e mi esalta.
L'unica certezza che ho è che se tutto andrà come deve almeno da settembre non avrò tempo per i miei abissi personali.
Voglio conoscere, imparare, crescere. E' questo ciò che mi spinge ad andare avanti ogni giorno, nonostante tutto. E nei mesi autunnali e invernali spero di averne l'occasione, e spero di cavarmela.

Nel frattempo, rimango ancora a galleggiare in questa specie di limbo opprimente, ma pur sempre necessario e costellato, ogni tanto, da piccoli momenti e grandi persone fatte di luce in mezzo al buio.

Se non altro, ho smesso di avere paura dell'oscurità.





ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.