giovedì 5 gennaio 2012

Giugno 2007


III
scritto da: ArHaL

Deja vù.
Paramnesia.


Il déjà vu, chiamato anche paramnesia è la sensazione di aver vissuto precedentemente un avvenimento o una situazione che si sta verificando.


Anno 2006. Anno 2007.
La storia si ripete.
Max Pezzali direbbe:
" Stessa storia, stesso posto, stesso bar; stessa gente che vien dentro consuma e poi va..."

Ore, giorni, mesi, anni.
Tutto si confonde. E' passata un'estate, un autunno, un inverno, una primavera.
E ora è di nuovo estate.

Ma cosa mi è rimasto?
Sono cambiata, ho amato, ho pianto, ho riso, ho vissuto.
Ma a cosa serve tutto questo se alla fine dentro non ti rimane nulla?
E ti ritrovi dentro un deja vù senza fine.


Alcuni credono che il déjà vu sia il ricordo dei sogni. L'ipotesi è che, seppure vengano solitamente dimenticati prima del risveglio, i sogni possano lasciare qualche traccia non comune all'esperienza presente nella memoria a lungo termine. In questo caso, il déjà vu potrebbe essere il ricordo di un sogno dimenticato con elementi in comune all'esperienza presente.


Un sogno? Forse lo spero.
Dai sogni, per quanto orribili, prima o poi ti svegli.
E se mi sveglierò troppo tardi?
Cosa sto facendo? Perchè le cose continuano a ripetersi, ad inseguirsi monotone ed identiche?
Stesse sofferenze, stesse lontananze, stessi ricordi.
Ricordi sfocati nel tempo poco lontano, ricordi che inizio a mischiare alla realtà.

Non resta altro che noia apatica, insulse felicità e speranze svutate.
Svuotate come me.


Vuoto.








venerdì, 29 giugno 2007 alle ore 12:34
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.





RR
scritto da: ArHaL



domenica, 24 giugno 2007 alle ore 02:12
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.





II
scritto da: ArHaL

"Mi sto facendo un pò di posto e che mi aspetta, chi lo sa, che posto vuoto ce n'è stato, ce n'è e ce ne sarà...
Ho messo via un bel pò di cose e... ADESSO TI DICO CHE IO RIESCO A METTER VIA ANCHE TE"




Linee gialle su un'autostrada. Ne sei ipnotizzata, scorrono veloci ed instancabili, divorano l'asfalto.
Sei tanto presa dalla loro linearità che dolcemente si curva o prosegue diritta in un rettilineo, che non vedi che stai entrando in una galleria.
Il buio ti avvolge e ti colpisce all'improvviso.
Sbatti le palpebre più volte per abituare l'occhio alla differenza di luce, come se ti fossi appena svegliata da uno strano sogno.
Ti guardi intorno: il buio non è totale. La galleria è piena di piccole luci, alcune rotte e spente, altre che brillano illuminando il cammino.
Fissi un punto davanti a te. Intravedi un'altra luce, più forte di tutte. E' quella l'uscita.
Scorri, continui ad avvicinarti, lo senti, eppure quella resta ancora lontana, fissa ed immobile, quasi altezzosa.
Alla tua destra ed alla tua sinistra le piccole luci iniziano a sbiadire, sopraffatte da quella, più sconvolgente.
E all'improvviso, eccola. Attraversi l'uscita.
Sei fuori.
Ti volti indietro per un attimo ad osservare il baratro oscuro. Sorridi, non era altro che una semplice galleria.
E ti lasci abbagliare dal sole respirando il profumo del mare.


ore 01.24


lunedì, 18 giugno 2007 alle ore 17:10
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.





I
scritto da: ArHaL

E mi sento nauseata.
Per quello che sono, per quello che ho fatto.
Per tutto quello che sbaglio, che ho sbagliato e che continuerò a sbagliare.
Per dimenticare qualcosa, bisogna interessarsi a qualcos'altro. E anche quando quel qualcos'altro va via, si ritorna da capo.
E ti si accumulano sempre più pesi addosso.
Dicono che la cosa giusta a cui interessarsi è se stessi.
Come si fa?
Cosa devo fare?
Non lo capisco, e nessuno me lo spiega.
So bene che anche gli altri per dimenticare, passano a qualcos'altro.
Ma loro ci riescono, trovano qualcosa a cui aggrapparsi, almeno momentaneamente.

A me scivola tutto dalle mani. E ogni delusione è una nuova ferita.
Mi fa male la testa e mi bruciano gli occhi perchè trattengo le lacrime.
Dite: fa bene piangere, o, non ne vale la pena.
No. Ogni volta che lo faccio dopo mi sento ancora più nauseata di prima. Nauseata anche di me stessa.

"Non c'è spazio per i sensibili in questo mondo"
Grazie Francesco, me n'ero accorta... Vorrei riuscire ad essere come te, che a meno di un mese degli esami di stato, esci con i tuoi amici e ti diverti.
Io invece non dimentico nulla. E se esco mi assalgono i ricordi e le parole che pronuncio sono sempre le stesse.

Vale davvero la pena arrivare a pensare che qualcuno ti dovrebbe uccidere in questo preciso istante?
Probabilmente no.
E secondo te è giusto scrivere queste cose melodrammatiche?
Neanche. Sembri una disperata che non capisce un cazzo della vita.
Ma forse lo sei.

E fa male dentro. Le ossa si piegano, i muscoli si tendono, la pelle tira.
Gli occhi si appannano, la mente si obnutila.
Le gambe tremano, le braccia perdono forza.
Il cuore non lo senti neanche più. Brucia, brucia, brucia. Tutto brucia.
E tutto sfugge.

E vorrei fottermene di tutto. Ma perchè cazzo sono incapace?
Ridi e ti diverti, e ora hai anche paura di stare sola. Perchè questo accade quando rimani sola.

La musica ti scorre dentro, tutto perde senso. E ti aggrappi a quello che hai ora. A nulla.
E si sa, il nulla genera nulla. Il dolore genera dolore.
Non curandole, le ferite s'infettano.
Come si curano le ferite? Non pensandoci più, pensando a qualcos'altro.
Quel qualcos'altro che provoca nuove ferite.

Ma tanto quando qualcuno ha bisogno, continuerai a ridere e a tirare su il morale alla gente. Anche a quella che ti fa male.
Non so se sono ripetitiva, ma non riesco a smettere di scrivere.
Solo la voglia di implodere. O di esplodere come una nota appena suonata.
Sopravvivo... Voglio tornare a vivere.
Tutto è l'opposto di quello che è.


martedì, 12 giugno 2007 alle ore 21:51
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.





Sto caricando...
scritto da: ArHaL



"Ci sono momenti in cui la Luce ha bisogno delle Tenebre"





domenica, 10 giugno 2007 alle ore 15:18
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.





Siamo piccoli già grandi
scritto da: ArHaL

Giornata buia. Proprio scura. E su questo non c'è dubbio...
Ore 18.19: Cristina al telefono. Io che piango, dicendo cose forse insensate e facendo finta di niente.
Lei. Alle 7 sono da te.
Io. No.. non mi va
Lei. Ti porto fuori in pigiama...
Io. Starò zitta, sarò acida, piangerò, e sarò oscena
Lei. Chissene. Ci vediamo tra mezz'ora
Tu tu tu tu tu

Msn. Intervista ai contatti: che cosa mi metto perchè non ho voglia neanche di aprire l'armadio
Risultati:
All star
Pantaloni a tre quarti stile scozzese
Canottiera nera con nastri di raso e coprispalle
Varie ed eventuali borchie

(grazie al mio stilista .-.)

Ore 20.30: Esco.
.o0(Perchè perchè perchè... Uccidetemi)
Minchiate su minchiate
Cazzate su cazzate
Fare finta di niente e morire in silenzio.
Ore 22.00: Concerto al Centro Commerciale di Studio 54 Network. Cantano 4 odiosissime sgallettate (che ancora stanno cantando), ma grido e faccio finta di ballare con Cri e le altre.
Tutto così, sospeso.
Quando eccolo, sul palco, un cazzonissimo, idiotissimo, odiosissimo e sputtanatissimo tizio di Amici, quella cazzata di programma, il tizio credo si chiamasse Thomas.
Si siede sullo sgabello, si avvicina il microfono alla bocca.
Lui. Ragazzi vi canto una canzone vecchissima, del 1960!
Inizia:
Ricorderò e comunque anche se non vorrai...
Tiziano Ferro. Ti scatterò una foto. Ricordo il testo, la musicalità. Ricordo lui. Mi giro verso Cri sorridente e felice di vedermi distratta. La abbraccio.
E piango.
Piango.
Piango.
Piango
Tre minuti e mezzo di canzone che sembrano non finire mai.

Essì... Valentina ha pianto mentre un cazzone di Amici cantava Tiziano Ferro.
E pensava ad Umberto.


Fine della canzone. Apro gli occhi. I riflettori sono accesi, eravamo vicino al palco. Mi guardo attorno nascondendomi dietro la maglietta di Cri.
Io. Sono messa tanto male?
Lei. No..
Prende un fazzoletto e mi sistema la matita che si era sciolta.
Mi giro verso il palco. Nuova gente, nuova stupidissima gente. Lanciano magliette sul pubblico.
Canzoni nuove, vecchie, inutili.
Che ti fanno ballare e dimenticare.
Ballo, ballo, ballo.
E poi vado via, facendo le corna con il braccio borchiato alla telecamera, mentre le altre idiote scupine si affannano a fare gli occhi dolci al telecameraman.

Mi avvicino alla macchina del sorella di Cri.
Io. Ho paura Cri.
Lei. Di cosa?
Io. Io, stupidissima persona, che ha cercato per quasi 17 anni di isolarsi dal mondo e dalla gente... Stasera ho paura a restare sola.
Lei annuisce in silenzio. E io piango ridendo. E rido piangendo.
Isteria?
No, solo confusione.

"Siamo dei... dei santi, siamo noi, siamo piccoli già grandi"




domenica, 10 giugno 2007 alle ore 00:40
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.





Close your spirit and open your life
scritto da: ArHaL


"La Natura
esalta
la caducità
dell'uomo
 e
la falsità
dei miti..."




venerdì, 08 giugno 2007 alle ore 20:53
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.





Mente Ovattata
scritto da: ArHaL


"Quando cercherai il Tramonto,
vedrai sorgere il
Sole;
e quando la
Luce inizierà a scaldarti,
sarà allora che l'
Ombra apparirà..."



 


giovedì, 07 giugno 2007 alle ore 13:38
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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