Delirium Nocturnum I
scritto da: ArHaL
Io non temo il rinascere del sole,
ma il vagheggiar di rimembranze
che l'aurora, ora crudele,
culla tra le pallide braccia.
Come l'oscurità notturna,
io temo l'alba.

domenica, 30 novembre 2008 alle ore 12:03
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
L2 III
scritto da: ArHaL
Ero alla tavola calda con mia madre. Spesso, visto che non ha tempo per cucinare, andiamo lì a prendere qualcosa da portare a casa.
Stavamo aspettando il turno per pagare e io butto uno sguardo alla saletta adiacente che ogni giorno, all'ora di pranzo, è piena di studenti e di uomini d'affari che mangiano qualcosa al volo prima di prendere il pullman o di tornare a lavoro.
Tra tutte quelle giacche nere la mia attenzione viene catturata da una maglietta azzurra. Sembra un ragazzo giovane, capelli tenuti corti sul biondo scuro. Da dietro intravedo delle astine di occhiali da vista.
Per una frazione di secondo si volta, lasciando intravedere il suo profilo.
Ed io resto a fissarlo.
Mi ricorda qualcuno, incredibilmente. Che so benissimo che non può trovarsi qui, ma, soprattutto, che il suo aspetto fisico ormai è un altro.
Mi ricorda Umberto.
Non lui. La sua idea. Quello che è stato troppo tempo fa.
Mi si sono inumiditi gli occhi.
Poi il ragazzo si è voltato totalmente e ho visto che, in realtà, non ci somigliava affatto.
Ho scosso la testa e ho reclinato il capo. Poi sono uscita.
Non ho più paura a scrivere di te. Perchè non è di te che scrivo, ma di quello che qualcuno è stato per me, un tempo.
Ero alla tavola calda con mia madre. Spesso, visto che non ha tempo per cucinare, andiamo lì a prendere qualcosa da portare a casa.
Stavamo aspettando il turno per pagare e io butto uno sguardo alla saletta adiacente che ogni giorno, all'ora di pranzo, è piena di studenti e di uomini d'affari che mangiano qualcosa al volo prima di prendere il pullman o di tornare a lavoro.
Tra tutte quelle giacche nere la mia attenzione viene catturata da una maglietta azzurra. Sembra un ragazzo giovane, capelli tenuti corti sul biondo scuro. Da dietro intravedo delle astine di occhiali da vista.
Per una frazione di secondo si volta, lasciando intravedere il suo profilo.
Ed io resto a fissarlo.
Mi ricorda qualcuno, incredibilmente. Che so benissimo che non può trovarsi qui, ma, soprattutto, che il suo aspetto fisico ormai è un altro.
Mi ricorda Umberto.
Non lui. La sua idea. Quello che è stato troppo tempo fa.
Mi si sono inumiditi gli occhi.
Poi il ragazzo si è voltato totalmente e ho visto che, in realtà, non ci somigliava affatto.
Ho scosso la testa e ho reclinato il capo. Poi sono uscita.
Non ho più paura a scrivere di te. Perchè non è di te che scrivo, ma di quello che qualcuno è stato per me, un tempo.

L'odio e l'indifferenza sono inutili. E sono cose che non mi appartengono. Sono finalmente più serena.
domenica, 30 novembre 2008 alle ore 04:13
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Listen to The Music
scritto da: ArHaL
Walk this world alone try to stay on my feet.
Sometimes crawl, fall, but I stand up cause I'm afraid to sleep
And open my eyes to a new day, with all new problems for and all new pain
All the faces are filled with so much anger
Losing our dignity and hope from fear of danger
After all the wars, after settling the scores, at the break of dawn we will be deaf to the answers
There's so much bigotry, misunderstanding and fear
With eyes squinted and fists clinched we reach out for what is dear
We want it we want
We want a reason to live
We're on a pilgrimage
A crusade for hope
Cause in our hearts and minds and souls we know
We need it we need
We need more than this
Going through this life looking for angels
People passing by looking for angels
Walking down the streets looking for angels
Everyone I meet looking for angels
So many nations with so many hungry people
So many homeless scrounging around for dirty needles
On the rise, teen suicide, when we will realize
we've been desensitized by the lies of the world
We're oppressed and impressed by the greedy
Whose hands squeeze the life out of the needy
When will we learn that wars, threats, and regrets are the cause and effect of living in fear
Who can help protect the innocence of our children
Stolen on the internet with images they can't forget
We want it we want
We want a reason to live
We represent a generation that wants to turn back a nation
To let love be our light and salvation
We need it we need
We need more than this
I became a savior to some kids I'll never meet
Sent a check in the mail to buy them something to eat
What will you do to make a difference, to make a change?
What will you do to help someone along the way?
Just a touch, a smile as you turn the other cheek
Pray for your enemies, humble yourself, love's staring back at me
In the midst of the most painful faces
Angels show up in the strangest of places
Sometimes crawl, fall, but I stand up cause I'm afraid to sleep
And open my eyes to a new day, with all new problems for and all new pain
All the faces are filled with so much anger
Losing our dignity and hope from fear of danger
After all the wars, after settling the scores, at the break of dawn we will be deaf to the answers
There's so much bigotry, misunderstanding and fear
With eyes squinted and fists clinched we reach out for what is dear
We want it we want
We want a reason to live
We're on a pilgrimage
A crusade for hope
Cause in our hearts and minds and souls we know
We need it we need
We need more than this
Going through this life looking for angels
People passing by looking for angels
Walking down the streets looking for angels
Everyone I meet looking for angels
So many nations with so many hungry people
So many homeless scrounging around for dirty needles
On the rise, teen suicide, when we will realize
we've been desensitized by the lies of the world
We're oppressed and impressed by the greedy
Whose hands squeeze the life out of the needy
When will we learn that wars, threats, and regrets are the cause and effect of living in fear
Who can help protect the innocence of our children
Stolen on the internet with images they can't forget
We want it we want
We want a reason to live
We represent a generation that wants to turn back a nation
To let love be our light and salvation
We need it we need
We need more than this
I became a savior to some kids I'll never meet
Sent a check in the mail to buy them something to eat
What will you do to make a difference, to make a change?
What will you do to help someone along the way?
Just a touch, a smile as you turn the other cheek
Pray for your enemies, humble yourself, love's staring back at me
In the midst of the most painful faces
Angels show up in the strangest of places
cammino su questo mondo da solo, cerco di stare in piedi
a volte mi trascino, cado, ma sto in piedi perchè ho paura di addormentarmi
e aprire gli occhi in un giorno nuovo, con nuovi problemi, e un nuovo dolore
tutti i visi sono pieni di rabbia
perdendo la nostra dignità e speranza per la paura del pericolo
dopo tutte le guerre, dopo aver saldato i conti, al sorgere del sole saremo sordi alle risposte
c'è così tanto bigottismo, così tanti malintesi e paura
con gli occhi socchiusi e i pugni chiusi cerchiamo di afferrare ciò che ci è caro
lo vogliamo, vogliamo
vogliamo una ragione per vivere
siamo in pelleginaggio
una crociata per la speranza
perchè sappiamo nei nostri cuori e nelle nostre anime
che ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno
abbiamo bisogno di più di questo
così tante nazioni con così tanta gente affamata
così tanti senzatetto che fanno l'elemosina per pagarsi le siringhe
in crescita, suicidio degli adolescenti, quando ci renderemo conto
che ci è stata tolta la sensibilità dalle bugie di questo mondo
siamo oppressi e marchiati dagli avidi
la cui mani spremono la vita dai bisognosi
quando impareremo che le guerre, minacce e i rimpianti sono la causa e l'effetto di vivere nella paura
chi può aiutarci a proteggere l'innocenza dei nostri bambini
rubata con immagini su internet che non potranno dimenticare
vogliamo, vogliamo
vogliamo una ragione per vivere
rappresentiamo una generazione che vuole far tornare una nazione sui propri passi
per lasciare che l'amore sia la nostra luce e salvezza
ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno
abbiamo bisogno di più di questo
sono diventato un salvatore di ragazzi che non incontrerò mai
ho mandato un assegno per posta per comprargli qualcosa da mangiare
cosa farai per fare la differenza, per cambiare qualcosa?

a volte mi trascino, cado, ma sto in piedi perchè ho paura di addormentarmi
e aprire gli occhi in un giorno nuovo, con nuovi problemi, e un nuovo dolore
tutti i visi sono pieni di rabbia
perdendo la nostra dignità e speranza per la paura del pericolo
dopo tutte le guerre, dopo aver saldato i conti, al sorgere del sole saremo sordi alle risposte
c'è così tanto bigottismo, così tanti malintesi e paura
con gli occhi socchiusi e i pugni chiusi cerchiamo di afferrare ciò che ci è caro
lo vogliamo, vogliamo
vogliamo una ragione per vivere
siamo in pelleginaggio
una crociata per la speranza
perchè sappiamo nei nostri cuori e nelle nostre anime
che ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno
abbiamo bisogno di più di questo
viviamo questa vita cercando degli angeli
persone che passano e cercano degli angeli
percorrendo le strade e cercando degli angeli
tutti quelli che incontro stanno cercando degli angeli
persone che passano e cercano degli angeli
percorrendo le strade e cercando degli angeli
tutti quelli che incontro stanno cercando degli angeli
così tante nazioni con così tanta gente affamata
così tanti senzatetto che fanno l'elemosina per pagarsi le siringhe
in crescita, suicidio degli adolescenti, quando ci renderemo conto
che ci è stata tolta la sensibilità dalle bugie di questo mondo
siamo oppressi e marchiati dagli avidi
la cui mani spremono la vita dai bisognosi
quando impareremo che le guerre, minacce e i rimpianti sono la causa e l'effetto di vivere nella paura
chi può aiutarci a proteggere l'innocenza dei nostri bambini
rubata con immagini su internet che non potranno dimenticare
vogliamo, vogliamo
vogliamo una ragione per vivere
rappresentiamo una generazione che vuole far tornare una nazione sui propri passi
per lasciare che l'amore sia la nostra luce e salvezza
ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno
abbiamo bisogno di più di questo
sono diventato un salvatore di ragazzi che non incontrerò mai
ho mandato un assegno per posta per comprargli qualcosa da mangiare
cosa farai per fare la differenza, per cambiare qualcosa?
cosa farai per aiutare qualcuno per strada?
solo un tocco, un sorriso mentre porgi l'altra guancia
prega per i tuoi nemici, umiliati, l'amore mi sta guardando
nel mezzo delle facce più addolorate
un angelo si rivela in uno dei posti più strani
solo un tocco, un sorriso mentre porgi l'altra guancia
prega per i tuoi nemici, umiliati, l'amore mi sta guardando
nel mezzo delle facce più addolorate
un angelo si rivela in uno dei posti più strani

sabato, 29 novembre 2008 alle ore 23:15
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
L2 II
scritto da: ArHaL
- Zucchero nel caffè?
- A iosa.
sabato, 29 novembre 2008 alle ore 09:21
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
FYC V
scritto da: ArHaL
Sono rimasta in arretrato con gli ideali da smaltire
e ora ne sto rimanendo soffocata.
venerdì, 28 novembre 2008 alle ore 19:20
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Twilight - Il Film
scritto da: ArHaL

Leggendo in giro sul web recensioni di varia gente ho appreso che non è altro un film per far felici le fans. Ora. Io non mi sono mai definita una fan, considerando il mio odio per i vampiri e per la Meyer. Ma la storia mi ha preso abbastanza. Quindi ho pensato che piacesse anche a me.
Ieri sono andata al cinema. Ringrazio a Dio che c'era Sasà con me, almeno abbiamo riso, mentre le ragazzine in sala piangevano ed urlavano di emozione.
Il libro, già di per sè è molto rosa, ma ci sono tantissime sfumatore psicologiche e la cosa che mi è piaciuta è che la storia tra i due nascesse lentamente e contrastata, quasi il lettore non se ne accorge.
Nel film tutto si ferma ad un mero amore conflittuale per ovvi motivi. Può essere così riassunto:
"Sono un vampiro!"
"Ok, ti amo."
E basta. Per non parlare delle scene infinite dei due protagonisti che parlano e non dicono assolutamente nulla.
I due attori protagonisti non somigliano ai personaggi del libro, lei troppo bella, lui troppo brutto, come hanno anche dichiarato le fans più sfegatate. Nulla da togliere agli attori, anche perchè il Cedric Diggory di Harry Potter è un gran bel figliulo. Ma con lo strato di trucco che gli hanno imposto più che ad un vampiro somiglia ad uno zombie. Il peggiore, nonchè il più ridicolo è Jasper. Apparte la somiglianza allucinante con Edward Mani Di Forbice, è veramente RIDICOLO. Va in giro come un burattino, ha la faccia di chi si è appena imbottito di acidi e non fiata quasi per tutto il film.
Resi molto bene, invece, Carisle, Alice ed Emmett. Anche Jessica e Mike sono abbastanza veritieri, al contrario di Eric e di Charlie Swan che si sono rivelati, almeno per me, una delusione. Altrettanto soddisfacenti ed affascinanti i paesaggi, da mozzare il fiato, la casa di Bella e la foresta. Un pò troppo deludente, al contrario, Jacob. Infatti risulta veramente isolato per essere uno dei personaggi principali.
Il film inizia a farsi, finalmente, interessante dalla partita di baseball dei Cullen. Ringrazio il cielo per questo pò di movimento. Un'altra nota a favore è da dare alla colonna sonora: da citare Leave Out All The Rest dei Linkin Park, Supermassive Black Hole dei Muse e Decode, composta dai Paramore appositamente per il film. La conclusione è aperta ad un quasi certo seguel.
Risultato: Volevo comprare la locandina, ma menomale che non l'ho fatto. Mi rifiuto.
Forse se non avessi letto il libro, mi sarebbe piaciuto di più. Ma pare che le fans non siano della mia stessa opinione. O forse, sono veramente troppo diversa da loro.
Scena Migliore: La partita di baseball. Divina con i Muse a coronare la situazione, molto dinamica e divertente.
VOTO: 6 e mezzo.
Ps. Nella scena dell'ospedale ho pianto. Ma non per il film. Perchè certi gesti di Edward mi ricordavano veramente troppo due persone, in particolare Gianluigi. Ho detto tutto.
venerdì, 28 novembre 2008 alle ore 12:01
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Live Life I
scritto da: ArHaL
Buio. Scale. Sassi.
Aria. Freddo. Discesa.
Passi. Sospiri. Immenso.
L'immenso sotto i miei occhi. Il vuoto oscuro tempestato da luci e da onde che s'infrangono.
In un orecchio il mare e nell'altro il battito del tuo cuore.
giovedì, 27 novembre 2008 alle ore 23:58
Buio. Scale. Sassi.
Aria. Freddo. Discesa.
Passi. Sospiri. Immenso.
L'immenso sotto i miei occhi. Il vuoto oscuro tempestato da luci e da onde che s'infrangono.
In un orecchio il mare e nell'altro il battito del tuo cuore.
giovedì, 27 novembre 2008 alle ore 23:58
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
FYC IV
scritto da: ArHaL
Devo solo abituarmi a vivere nella mediocrità.
mercoledì, 26 novembre 2008 alle ore 20:35
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Fine Novembre
scritto da: ArHaL
E' da qualche giorno che rincorro il mio cervello per costringere a scrivere qualcosa di sensato.
E non ci riesco.
Ed è da qualche notte che lui rincorre me, impedendomi di dormire, proponendomi parole, discorsi, lettere, persone, baci, abbracci.
Poi mi addormento. E continua ad inseguirmi.
E io mi salvo in corner, anche stavolta. Anche stavolta ho il mio piccolo scoglio. Oddio, piccolo. E' bello grosso e mi vuole bene. E sto bene così, con lui e il suo sorriso.
Sto bene solo con lui. This is the problem. Bastano 5 minuti altrove e già parto e il mio cervello ricomincia la sua corsa.
Per questo mi incasino la vita e le giornate, per non avere tempo per respirare, per pensare, per voltarmi indientro e guardare tutte quelle parole, quei discorsi, quegli abbracci rincorrermi. E stancarmi, stancarmi da morire, stressarmi, sfibrarmi in modo da crollare a letto. Soccombere al sonno, non addormentarsi, come diceva Seneca.
Capita quella sera in cui non sono abbastanza stanca. E la mia vecchia abitudine di ricapitolare la giornata e la settimana e i mesi e gli anni, ad occhi chiusi, al buio, a letto s'impossessa di me. E il mio cervello, il mio cuore ricominciano la loro corsa. E io ricomincio a scappare, terrorizzata. Qualche vago pensiero riesce a sedarmi per qualche istante, giusto il tempo di prendere sonno. E poi ricomincia la fuga, nei sogni. Solo che quando si è incoscienti è più difficile correre.
Ma, nonostante tutto, va bene così. Novembre è quasi finito.
Questo buio, cupo, triste Novembre. Freddo, insulso, doloroso Novembre. Che, alla fine, mi piace anche.
Quest'anno ha fatto più male del solito, per tanti motivi. Ma è giusto così.
Ed è già da qualche giorno che io ho ripreso a respirare, ho ripreso colorito in volto, ho ripreso un pò di coscienza. La fine del mese si avvicina.
Non che l'idea di Dicembre mi rallegri poi molto. Il Natale mi angoscia. Ma perlomeno non si va a scuola per un pò.
Ho deciso che appena mi vengono in mente le cose... Le parole, i discorsi, le lettere, i baci, gli abbracci, le devo solo appuntare su un foglio. Magari vedendole nere su bianco la situazione cambia. E almeno ho qualcosa di cui scrivere, prima che me lo dimentichi di nuovo e che mi assalga alle spalle la notte successiva.
Alla fine non m'importa neanche tanto della scuola: studio quel che posso e vado.
Non m'importa del fatto che vivrò dal dentista per i prossimi 6 mesi, come minimo: m'incoraggio e vado.
Non m'importa del fatto che ho perso troppi amici nel corso degli anni, che non parlo più con Moro, che con Pier le cose non vanno bene, che non vedo mai Ciccio e Marco, che Umberto si comporta in maniera insensata, che lo Yeti è in bilico tra l'indifferenza e l'odio, che non capisco cosa provo: non è vero, m'importa.
Ma va bene così, anche stavolta.
Me la caverò... Proprio come ho sempre fatto.

Umore: ambisco all'apatia.
Desideri: vedere il mio "scoglio".
Problemi: no, grazie, ho smesso.
Tempo: clima fresco, poca umidità, un pò di vento, sole e cielo azzurro.
On Air: Wanderwall - Oasis

martedì, 25 novembre 2008 alle ore 13:06
E' da qualche giorno che rincorro il mio cervello per costringere a scrivere qualcosa di sensato.
E non ci riesco.
Ed è da qualche notte che lui rincorre me, impedendomi di dormire, proponendomi parole, discorsi, lettere, persone, baci, abbracci.
Poi mi addormento. E continua ad inseguirmi.
E io mi salvo in corner, anche stavolta. Anche stavolta ho il mio piccolo scoglio. Oddio, piccolo. E' bello grosso e mi vuole bene. E sto bene così, con lui e il suo sorriso.
Sto bene solo con lui. This is the problem. Bastano 5 minuti altrove e già parto e il mio cervello ricomincia la sua corsa.
Per questo mi incasino la vita e le giornate, per non avere tempo per respirare, per pensare, per voltarmi indientro e guardare tutte quelle parole, quei discorsi, quegli abbracci rincorrermi. E stancarmi, stancarmi da morire, stressarmi, sfibrarmi in modo da crollare a letto. Soccombere al sonno, non addormentarsi, come diceva Seneca.
Capita quella sera in cui non sono abbastanza stanca. E la mia vecchia abitudine di ricapitolare la giornata e la settimana e i mesi e gli anni, ad occhi chiusi, al buio, a letto s'impossessa di me. E il mio cervello, il mio cuore ricominciano la loro corsa. E io ricomincio a scappare, terrorizzata. Qualche vago pensiero riesce a sedarmi per qualche istante, giusto il tempo di prendere sonno. E poi ricomincia la fuga, nei sogni. Solo che quando si è incoscienti è più difficile correre.
Ma, nonostante tutto, va bene così. Novembre è quasi finito.
Questo buio, cupo, triste Novembre. Freddo, insulso, doloroso Novembre. Che, alla fine, mi piace anche.
Quest'anno ha fatto più male del solito, per tanti motivi. Ma è giusto così.
Ed è già da qualche giorno che io ho ripreso a respirare, ho ripreso colorito in volto, ho ripreso un pò di coscienza. La fine del mese si avvicina.
Non che l'idea di Dicembre mi rallegri poi molto. Il Natale mi angoscia. Ma perlomeno non si va a scuola per un pò.
Ho deciso che appena mi vengono in mente le cose... Le parole, i discorsi, le lettere, i baci, gli abbracci, le devo solo appuntare su un foglio. Magari vedendole nere su bianco la situazione cambia. E almeno ho qualcosa di cui scrivere, prima che me lo dimentichi di nuovo e che mi assalga alle spalle la notte successiva.
Alla fine non m'importa neanche tanto della scuola: studio quel che posso e vado.
Non m'importa del fatto che vivrò dal dentista per i prossimi 6 mesi, come minimo: m'incoraggio e vado.
Non m'importa del fatto che ho perso troppi amici nel corso degli anni, che non parlo più con Moro, che con Pier le cose non vanno bene, che non vedo mai Ciccio e Marco, che Umberto si comporta in maniera insensata, che lo Yeti è in bilico tra l'indifferenza e l'odio, che non capisco cosa provo: non è vero, m'importa.
Ma va bene così, anche stavolta.
Me la caverò... Proprio come ho sempre fatto.

Umore: ambisco all'apatia.
Desideri: vedere il mio "scoglio".
Problemi: no, grazie, ho smesso.
Tempo: clima fresco, poca umidità, un pò di vento, sole e cielo azzurro.
On Air: Wanderwall - Oasis

martedì, 25 novembre 2008 alle ore 13:06
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Quote IV
scritto da: ArHaL
Come rugiada al cespite
dell'erba inaridita,
fresca negli arsi calami
fa rifluir la vita,
che verdi ancor risorgono
nel temperato albor;
tale al pensier, cui l'empia
virtù d'amor fatica,
discende il refrigerio
d'una parola amica,
e il cor diverte ai placidi
gaudii d'un altro amor.
Ma come il sol che, reduce,
l'erta infocata ascende,
e con la vampa assidua
l'immobil aura incende,
risorti appena i gracili
steli riarde al suol;
ratto così dal tenue
obblio torna immortale
l'amor sopito, e l'anima
impaurita assale,
e le sviate immagini
richiama al noto duol.
A. Manzoni

lunedì, 24 novembre 2008 alle ore 15:25
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Quote III
scritto da: ArHaL
"L'amore e l'odio falsano completamente il nostro giudizio:
nei nostri nemici non vediamo altro che difetti
e in coloro che amiamo soltanto i pregi;
e in coloro che amiamo soltanto i pregi;
dei secondi perfino i difetti ci sembrano amabili."
A. Schopenhauer

mercoledì, 19 novembre 2008 alle ore 12:21
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Quote II
scritto da: ArHaL
- Che pensate?
Ella rispose:
- Penso a voi.
- Che pensate di me?
- Penso alla vostra vita d'un tempo, ch'io non conosco. Avete molto sofferto?
- Ho molto peccato.
- E amato anche, molto?
- Non so. Forse l'amore non è quale io l'ho provato. Forse io debbo ancora amare. Non so, veramente.
Ella tacque.
- Perdonatemi, - egli disse, sopraffatto dalla commozione - ma io non reggo più. E' l'anima mia che vi chiama!
- Voi non saprete mai - soggiunse, con la voce sommessa, quasi temendo di offenderla - non saprete mai fino a qual punto la mia anima è vostra.
- Mi perdonate? - osò dire... - Io non voleva offendervi. Anzi, vedendovi così in alto, così lontana da me, così pura, io pensava che non vi avrei mai mai parlato del mio segreto, che non vi avrei mai chiesto un consenso nè mai vi avrei attraversato il cammino. Da che vi ho conosciuta, ho molto sognato per voi, di giorno e di notte, ma senza una speranza e senza un fine. Io so che voi non mi amate e che non potete amarmi. Eppure, credetemi, io rinunzierei a tutte le promesse della vita per vivere in una piccola parte del vostro cuore...
Ella seguitava a camminare, lentamente, sotto i brillanti alberi che le stendevano in sul capo le ciocche pendule, i bianchi e rosei grappoli delicati.
- Credetemi... credetemi. Se ora mi dicessero di abbandonare ogni vanità ed ogni orgoglio, ogni desiderio ed ogni ambizione, qualunque più caro ricordo del passato, qualunque più dolce lusinga del futuro, e di vivere unicamente in voi e per voi, senza domani, senza ieri, senza alcun altro legame, senza alcuna altra preferenza, fuor del mondo, interamente perduto nel vostro essere, per sempre, fino alla morte, io non esiterei, io non esiterei. Credetemi. Voi mi avete guardato, parlato, e sorriso e risposto; voi vi siete seduta accanto a me, e avete taciuto e pensato; e avete vissuto, accanto a me, della vostra esistenza interiore, di quella invisibile, e inaccessibile esistenza ch'io non conosco, ch'io non conoscerò mai; e la vostra anima ha posseduta la mia fin nel profondo, senza mutarsi, senza pur saperlo, come il mare beve un fiume... Che vi fa il mio amore? Che vi fa l'amore? E' una parola troppe volte profanata, un sentimento falsato troppe volte. Io non vi offro l'amore. Ma non accetterete voi l'umile tributo, di religione, che lo spirito volge a un essere più nobile e più alto?
Ella seguitava a camminare, lentamente, col capo chino, pallidissima, esangue, verso un sedile che stava sul limite del bosco riguardante la sponda. Come vi giunse, vi si piegò a sedere, con una specie di abbandono, in silenzio...
- Io amo tutte quelle cose che voi amate; voi possedete tutte quelle cose che io cerco. La pietà che mi venisse da voi mi sarebbe più cara della passione di qualunque altra. La vostra mano sul mio cuore farebbe, sento, germinare una seconda giovinezza, assai più pura della prima, assai più forte. Quell'eterno ondeggiamento, ch'è la mia vita interiore, si riposerebbe in voi; troverebbe in voi la calma e la sicurtà. Il mio spirito irrequieto e scontento, travagliato da attrazioni e da repulsioni e da gusti e da disgusti in continua guerra, eternamente, irrimediabilmente solo, troverebbe nel vostro un rifugio contro il dubbio che contamina ogni idealità e abbatte ogni volere e scema ogni forza. Altri sono più infelici; ma io non so se ci sia stato al mondo uomo men felice di me.
...In quella specie d'ebrezza sentimentale, tutte le malinconie gli risalivano alle labbra; e il suono stesso della sua voce, umile e un pò tremante, gli aumentava la commozione.
- Io non oso dire i miei pensieri. Stando vicino a voi, in questi pochi giorni, da che vi conosco, ho avuto momenti d'oblio così pieno che quasi m'è parso... quando viveva in me il sentimento profondo d'un'altra vita. Il passato, il futuro non erano più; anzi era come se l'uno non fosse mai stato e l'altro non dovesse mai essere. Il mondo era come un'illusione informe e oscura. Qualche cosa come un sogno vago ma grande mi si levava su l'anima: un velo ondeggiante, ora denso ora diafano, a traverso il quale ora sì or no splendeva il tesoro intangibile della felicità. Che sapevate voi di me, in quei momenti? Forse, eravate lontana, con l'anima; assai assai lontana! Ma pure, la sola presenza vostra visibile bastava a darmi l'ebrezza; io la sentiva fluire nelle mie vene, come un sangue, e invadere il mio spirito, come un sentimento sovrumano.
Ella taceva, col capo eretto, immobile, con il busto sollevato, con le mani posate, su le ginocchia, nell'attitudine di chi sia tenuto desto da un fiero sforzo di coraggio contro un languor che l'invada. Ma la sua bocca, l'espression della sua bocca, invano serrata con violenza, tradiva una sorta di dolorosa voluttà.
- Io non oso dire i miei pensieri... Mi perdonate voi? Mi perdonate?
- Che pensate?
Ella rispose:
- Penso a voi.
- Che pensate di me?
- Penso alla vostra vita d'un tempo, ch'io non conosco. Avete molto sofferto?
- Ho molto peccato.
- E amato anche, molto?
- Non so. Forse l'amore non è quale io l'ho provato. Forse io debbo ancora amare. Non so, veramente.
Ella tacque.
- Perdonatemi, - egli disse, sopraffatto dalla commozione - ma io non reggo più. E' l'anima mia che vi chiama!
- Voi non saprete mai - soggiunse, con la voce sommessa, quasi temendo di offenderla - non saprete mai fino a qual punto la mia anima è vostra.
- Mi perdonate? - osò dire... - Io non voleva offendervi. Anzi, vedendovi così in alto, così lontana da me, così pura, io pensava che non vi avrei mai mai parlato del mio segreto, che non vi avrei mai chiesto un consenso nè mai vi avrei attraversato il cammino. Da che vi ho conosciuta, ho molto sognato per voi, di giorno e di notte, ma senza una speranza e senza un fine. Io so che voi non mi amate e che non potete amarmi. Eppure, credetemi, io rinunzierei a tutte le promesse della vita per vivere in una piccola parte del vostro cuore...
Ella seguitava a camminare, lentamente, sotto i brillanti alberi che le stendevano in sul capo le ciocche pendule, i bianchi e rosei grappoli delicati.
- Credetemi... credetemi. Se ora mi dicessero di abbandonare ogni vanità ed ogni orgoglio, ogni desiderio ed ogni ambizione, qualunque più caro ricordo del passato, qualunque più dolce lusinga del futuro, e di vivere unicamente in voi e per voi, senza domani, senza ieri, senza alcun altro legame, senza alcuna altra preferenza, fuor del mondo, interamente perduto nel vostro essere, per sempre, fino alla morte, io non esiterei, io non esiterei. Credetemi. Voi mi avete guardato, parlato, e sorriso e risposto; voi vi siete seduta accanto a me, e avete taciuto e pensato; e avete vissuto, accanto a me, della vostra esistenza interiore, di quella invisibile, e inaccessibile esistenza ch'io non conosco, ch'io non conoscerò mai; e la vostra anima ha posseduta la mia fin nel profondo, senza mutarsi, senza pur saperlo, come il mare beve un fiume... Che vi fa il mio amore? Che vi fa l'amore? E' una parola troppe volte profanata, un sentimento falsato troppe volte. Io non vi offro l'amore. Ma non accetterete voi l'umile tributo, di religione, che lo spirito volge a un essere più nobile e più alto?
Ella seguitava a camminare, lentamente, col capo chino, pallidissima, esangue, verso un sedile che stava sul limite del bosco riguardante la sponda. Come vi giunse, vi si piegò a sedere, con una specie di abbandono, in silenzio...
- Io amo tutte quelle cose che voi amate; voi possedete tutte quelle cose che io cerco. La pietà che mi venisse da voi mi sarebbe più cara della passione di qualunque altra. La vostra mano sul mio cuore farebbe, sento, germinare una seconda giovinezza, assai più pura della prima, assai più forte. Quell'eterno ondeggiamento, ch'è la mia vita interiore, si riposerebbe in voi; troverebbe in voi la calma e la sicurtà. Il mio spirito irrequieto e scontento, travagliato da attrazioni e da repulsioni e da gusti e da disgusti in continua guerra, eternamente, irrimediabilmente solo, troverebbe nel vostro un rifugio contro il dubbio che contamina ogni idealità e abbatte ogni volere e scema ogni forza. Altri sono più infelici; ma io non so se ci sia stato al mondo uomo men felice di me.
...In quella specie d'ebrezza sentimentale, tutte le malinconie gli risalivano alle labbra; e il suono stesso della sua voce, umile e un pò tremante, gli aumentava la commozione.
- Io non oso dire i miei pensieri. Stando vicino a voi, in questi pochi giorni, da che vi conosco, ho avuto momenti d'oblio così pieno che quasi m'è parso... quando viveva in me il sentimento profondo d'un'altra vita. Il passato, il futuro non erano più; anzi era come se l'uno non fosse mai stato e l'altro non dovesse mai essere. Il mondo era come un'illusione informe e oscura. Qualche cosa come un sogno vago ma grande mi si levava su l'anima: un velo ondeggiante, ora denso ora diafano, a traverso il quale ora sì or no splendeva il tesoro intangibile della felicità. Che sapevate voi di me, in quei momenti? Forse, eravate lontana, con l'anima; assai assai lontana! Ma pure, la sola presenza vostra visibile bastava a darmi l'ebrezza; io la sentiva fluire nelle mie vene, come un sangue, e invadere il mio spirito, come un sentimento sovrumano.
Ella taceva, col capo eretto, immobile, con il busto sollevato, con le mani posate, su le ginocchia, nell'attitudine di chi sia tenuto desto da un fiero sforzo di coraggio contro un languor che l'invada. Ma la sua bocca, l'espression della sua bocca, invano serrata con violenza, tradiva una sorta di dolorosa voluttà.
- Io non oso dire i miei pensieri... Mi perdonate voi? Mi perdonate?
Il Piacere - D'Annunzio
martedì, 18 novembre 2008 alle ore 14:17
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
FYC III
scritto da: ArHaL
No, seriamente.
Non se ne può veramente più.
No, seriamente.
Non se ne può veramente più.

Goodbye.
lunedì, 17 novembre 2008 alle ore 18:39
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
TIT2R II
scritto da: ArHaL
Era Settembre. Era il 2. Erano circa le 10 di sera.
Ero ferma in una strada, in mezzo agli alberi. Ero su un quad. Ero con lo Yeti.
Guardavo il cielo, incredibilmente stellato. Aspiravo a pieni polmoni l'odore di natura. Sentivo lui, vicino.
"Vuoi essere la mia ragazza?"
Perdo un battito di cuore, mi aggrappo alle stelle, gli occhi mi tremano.
Gli getto le braccia al collo.
"Sì."
lunedì, 17 novembre 2008 alle ore 12:34
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Piercing
scritto da: ArHaL
E' addirittura da 4 giorni che non ho i miei ami da pesca alle orecchie.
Mi davano fastidio ai denti, non so come sia stato possibile.
Sarà che oltre ai fottuti denti del giudizio, ho anche un fottuto ascesso. Ora come ora ho nelle vene più medicinali, che sangue.
E, sinceramente, va bene così, a sentirsi una di quelle depresse imbottite di psicofarmaci.
Mi sento proprio anziana. E stantia.
Stavo anche pensando di non rimetterli più, i piercing. E' qualcosa a cui mi ci sono aggrappata con tutte le mie forze, da quasi due anni. Un buco per ogni ragazzo mollato. Tristissimo, ma vero.
Ora come ora dovrei farmene un altro, ma ormai aspetterò Bologna, così mia madre potrà defintiivamente cacciarmi da casa in grande stile e io potrò comprarmi ufficialmente le New Rock.
Cazzate.
Pare che non veda l'ora di sbucherellarmi ulteriormente dopo che per 16 anni ho collezionato orecchini e mia madre m'impediva di farmi i maledetti buchi per timore di una non so quale presunta emorraggia al lobo.
Ma, in fin dei conti, è stato meglio così. Almeno hanno un qualche senso.
Il primo buco l'ho fatto a Giugno 2007, dopo che ci siamo lasciati, io e Umberto. Stavo passeggiando con Linda, come sempre quell'estate. Mi diceva che lei quando stava uno schifo o si faceva un nuovo piercing o si tagliava i capelli. E considerato che mio padre è parrucchiere, giro l'angolo e mi fiondo in una profumeria per farmi fare un bel buco da 12 all'orecchio sinistro. Che tra le altre cose quella profumeria si chiama Umberto. Meglio di così. Strizzo gli occhi, in attesa di chissà quale dolore purificatore di altri dolori. Ed invece niente. Solo un pò di fastidio e qualche crosta nei giorni a seguire.
Il secondo buco l'ho fatto a Settembre di quello stesso anno, con me c'era Chiara. Strana la vita: proprio la ragazza a cui per tutto il viaggio in Inghilterra non avevo fatto altro che parlare di lui-lui-lui. Durante l'estate ero riuscita a lasciarmi un minimo alle spalle Umberto, ma, da perfetta cazzona, mi sono attaccata a Bryan, bè, sì lui, l'uomo dai tanti nomi. Arrivata a Settembre, dopo un'estate di viaggi e di baci con altra gente, ero ormai convintissima di voler stare con lui. Solo che lui, nel frattempo, si era messa con un'altra. E allora via, un altro buco. Il giorno dopo lui l'ha lasciata e si è messo con me.
Il terzo buco l'ho fatto a Giugno di quest'anno... E con me c'era Sasà... E anche Tato, ovvio. Essì, a quanto pare, Giugno mi porta sfiga. Ho lasciato lo Yeti (che poi è sempre lui, l'uomo dai tanti nomi) e ho iniziato a cercare qualcos'altro in altre persone. Ho davvero tentato in tutti i modi di dimenticarmi di lui. Ma non ci sono riuscita. E a Settembre siamo tornati insieme.
Ed il quarto buco dovrebbe essere fatto ora. Visto che la sera di Halloween ho lasciato Gianluigi (che è ancora lui) definitivamente. Ma è una cosa parecchio strana, questa. Ancora non è tempo.
E se davvero decidessi di lasciare tutto così? Di eliminare tutte quelle caratteristiche fisiche, materiali, mie ed esterne a me, a cui mi aggrappo, sistematicamente, per sentirmi un minimo rincuorata?
Perchè a livello interiore, non è che mi sia rimasto molto. Sto diventando un emo del cazzo, preferisco stare male come un cane che sentire il vuoto che ho dentro. Il vuoto che mi sono creata io.
Quindi, via, eliminiamo anche piercing, collane e collanine che mi ricordano tanta gente e tanti posti, via le foto e i poster dai muri.
Ma ho già provato un'esperienza simile. Non serve a niente eliminare tutti i ricordi materiali, quando hai quelli mentali fissi in testa. Spreco di tempo. E di muro, visto che l'ultima volta che ci ho provato a staccare delle foto è venuto via mezzo intonaco, e mia madre non lo saprà mai. Maledetto Patafix, mi hai deluso.
Non credo davvero che serva a niente togliere tutto quello che ho intorno, per ricominciare da capo.
Non quando alcune persone si adagiano sistematicamente sulla mia nuca per permanerci, e la cosa, in fondo, non mi da fastidio.
Non quando quell'ex si fa vivo in continuazione, e alla fine sono anch'io che sto cercando di riallacciare i legami con una persona che ho amato, odiato, ignorato.
Non quando tra una settimana la sorella del ragazzo che hai appena lasciato viene a stare a casa tua per qualche giorno. E probabilmente ci viene anche lui, nonostante che dalla vostra ultima conversazione non sia uscito fuori altro che io sono una puttana e distruggerò la vita di qualsiasi povero disgraziato si trovi malauguratamente a volermi del bene.
Non quando nonostante le mie condizioni psico-fisiche a dir poco pietose, e non perchè stia cercando di ispirare pietà al prossimo, ma semplicemente perchè provo pietà e ribrezzo a guardarmi allo specchio, ora come ora, domani pomeriggio devo andare ad un fottuto diciottesimo, altrimenti avrò sulla coscienza anche la vita della festeggiata. E dovrò sorbirmi 4 ore di foto prima di entrare in sala, con lei, neanche fosse un matrimonio.
Io non farò mai la testimone di nozze di nessuno, sia ben chiaro. Non fa per me.
D'altra parte sono stata a casa una settimana e ho anche trovato sistemazione a Bologna.
Il Dipartimento di Archeolgia, con quella stupenda, immensa libreria, dista dal convitto un quarto d'ora, un negozio enorme di cd 10 minuti, la casa di Pier 25 minuti e il Burger King altrettanti.
Ho tutto a porta di mano, insomma. Considerando che Bologna-Firenze è solo un'ora di treno, poi, sono proprio a cavallo.
Alla fine, non tutti i mali vengono per nuocere.
Ma, ora come ora, sinceramente, vedo più gli aspetti negativi, che quelli positivi.
Devo solo sopravvivere a Novembre.
Che poi lo crito da una vita, questo Novembre.
Così buio, catastrofico, stressante.
Ma alla fine... Alla fine mi piace.
A parte il mal di denti, tutto potrebbe andare peggio.
E sinceramente, mi auguro che non succeda. Non ho più tempo di occuparmi di nulla, considerando che appena rientro a scuola i professori mi faranno la festa.
E ora vado a farmi una meritata doccia. Almeno mi sentirò meno stantia. Spero.

Umore: tutto tranne che allegro.
Desideri: smettere di essere stantia.
Problemi: continuo a rifiutarmi.
Tempo: Non vedo luce dal sole da una settimana.
On Air: The Way I Feel - 12 Stones

venerdì, 14 novembre 2008 alle ore 10:38
E' addirittura da 4 giorni che non ho i miei ami da pesca alle orecchie.
Mi davano fastidio ai denti, non so come sia stato possibile.
Sarà che oltre ai fottuti denti del giudizio, ho anche un fottuto ascesso. Ora come ora ho nelle vene più medicinali, che sangue.
E, sinceramente, va bene così, a sentirsi una di quelle depresse imbottite di psicofarmaci.
Mi sento proprio anziana. E stantia.
Stavo anche pensando di non rimetterli più, i piercing. E' qualcosa a cui mi ci sono aggrappata con tutte le mie forze, da quasi due anni. Un buco per ogni ragazzo mollato. Tristissimo, ma vero.
Ora come ora dovrei farmene un altro, ma ormai aspetterò Bologna, così mia madre potrà defintiivamente cacciarmi da casa in grande stile e io potrò comprarmi ufficialmente le New Rock.
Cazzate.
Pare che non veda l'ora di sbucherellarmi ulteriormente dopo che per 16 anni ho collezionato orecchini e mia madre m'impediva di farmi i maledetti buchi per timore di una non so quale presunta emorraggia al lobo.
Ma, in fin dei conti, è stato meglio così. Almeno hanno un qualche senso.
Il primo buco l'ho fatto a Giugno 2007, dopo che ci siamo lasciati, io e Umberto. Stavo passeggiando con Linda, come sempre quell'estate. Mi diceva che lei quando stava uno schifo o si faceva un nuovo piercing o si tagliava i capelli. E considerato che mio padre è parrucchiere, giro l'angolo e mi fiondo in una profumeria per farmi fare un bel buco da 12 all'orecchio sinistro. Che tra le altre cose quella profumeria si chiama Umberto. Meglio di così. Strizzo gli occhi, in attesa di chissà quale dolore purificatore di altri dolori. Ed invece niente. Solo un pò di fastidio e qualche crosta nei giorni a seguire.
Il secondo buco l'ho fatto a Settembre di quello stesso anno, con me c'era Chiara. Strana la vita: proprio la ragazza a cui per tutto il viaggio in Inghilterra non avevo fatto altro che parlare di lui-lui-lui. Durante l'estate ero riuscita a lasciarmi un minimo alle spalle Umberto, ma, da perfetta cazzona, mi sono attaccata a Bryan, bè, sì lui, l'uomo dai tanti nomi. Arrivata a Settembre, dopo un'estate di viaggi e di baci con altra gente, ero ormai convintissima di voler stare con lui. Solo che lui, nel frattempo, si era messa con un'altra. E allora via, un altro buco. Il giorno dopo lui l'ha lasciata e si è messo con me.
Il terzo buco l'ho fatto a Giugno di quest'anno... E con me c'era Sasà... E anche Tato, ovvio. Essì, a quanto pare, Giugno mi porta sfiga. Ho lasciato lo Yeti (che poi è sempre lui, l'uomo dai tanti nomi) e ho iniziato a cercare qualcos'altro in altre persone. Ho davvero tentato in tutti i modi di dimenticarmi di lui. Ma non ci sono riuscita. E a Settembre siamo tornati insieme.
Ed il quarto buco dovrebbe essere fatto ora. Visto che la sera di Halloween ho lasciato Gianluigi (che è ancora lui) definitivamente. Ma è una cosa parecchio strana, questa. Ancora non è tempo.
E se davvero decidessi di lasciare tutto così? Di eliminare tutte quelle caratteristiche fisiche, materiali, mie ed esterne a me, a cui mi aggrappo, sistematicamente, per sentirmi un minimo rincuorata?
Perchè a livello interiore, non è che mi sia rimasto molto. Sto diventando un emo del cazzo, preferisco stare male come un cane che sentire il vuoto che ho dentro. Il vuoto che mi sono creata io.
Quindi, via, eliminiamo anche piercing, collane e collanine che mi ricordano tanta gente e tanti posti, via le foto e i poster dai muri.
Ma ho già provato un'esperienza simile. Non serve a niente eliminare tutti i ricordi materiali, quando hai quelli mentali fissi in testa. Spreco di tempo. E di muro, visto che l'ultima volta che ci ho provato a staccare delle foto è venuto via mezzo intonaco, e mia madre non lo saprà mai. Maledetto Patafix, mi hai deluso.
Non credo davvero che serva a niente togliere tutto quello che ho intorno, per ricominciare da capo.
Non quando alcune persone si adagiano sistematicamente sulla mia nuca per permanerci, e la cosa, in fondo, non mi da fastidio.
Non quando quell'ex si fa vivo in continuazione, e alla fine sono anch'io che sto cercando di riallacciare i legami con una persona che ho amato, odiato, ignorato.
Non quando tra una settimana la sorella del ragazzo che hai appena lasciato viene a stare a casa tua per qualche giorno. E probabilmente ci viene anche lui, nonostante che dalla vostra ultima conversazione non sia uscito fuori altro che io sono una puttana e distruggerò la vita di qualsiasi povero disgraziato si trovi malauguratamente a volermi del bene.
Non quando nonostante le mie condizioni psico-fisiche a dir poco pietose, e non perchè stia cercando di ispirare pietà al prossimo, ma semplicemente perchè provo pietà e ribrezzo a guardarmi allo specchio, ora come ora, domani pomeriggio devo andare ad un fottuto diciottesimo, altrimenti avrò sulla coscienza anche la vita della festeggiata. E dovrò sorbirmi 4 ore di foto prima di entrare in sala, con lei, neanche fosse un matrimonio.
Io non farò mai la testimone di nozze di nessuno, sia ben chiaro. Non fa per me.
D'altra parte sono stata a casa una settimana e ho anche trovato sistemazione a Bologna.
Il Dipartimento di Archeolgia, con quella stupenda, immensa libreria, dista dal convitto un quarto d'ora, un negozio enorme di cd 10 minuti, la casa di Pier 25 minuti e il Burger King altrettanti.
Ho tutto a porta di mano, insomma. Considerando che Bologna-Firenze è solo un'ora di treno, poi, sono proprio a cavallo.
Alla fine, non tutti i mali vengono per nuocere.
Ma, ora come ora, sinceramente, vedo più gli aspetti negativi, che quelli positivi.
Devo solo sopravvivere a Novembre.
Che poi lo crito da una vita, questo Novembre.
Così buio, catastrofico, stressante.
Ma alla fine... Alla fine mi piace.
A parte il mal di denti, tutto potrebbe andare peggio.
E sinceramente, mi auguro che non succeda. Non ho più tempo di occuparmi di nulla, considerando che appena rientro a scuola i professori mi faranno la festa.
E ora vado a farmi una meritata doccia. Almeno mi sentirò meno stantia. Spero.

Umore: tutto tranne che allegro.
Desideri: smettere di essere stantia.
Problemi: continuo a rifiutarmi.
Tempo: Non vedo luce dal sole da una settimana.
On Air: The Way I Feel - 12 Stones

venerdì, 14 novembre 2008 alle ore 10:38
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Ode alla Luna
scritto da: ArHaL
Luna, piena risplendi stanotte?
Perchè non riempi
il mio respiro latente
con la tua luce solitaria?
Perchè celi
il tuo volto più luminoso
dietro le nubi,
perchè togli, così,
luce ai miei occhi,
che ora, muti,
vagano in cerca
di un nuovo raggio?
Perchè sparisci,
per poi riappararire,
perchè riappari,
se poi di nuovo
celi le tue grazie
ai solitari amanti?
Come un cuore tormentato,
prima allettato
e poi abbandonato
in false illusioni...
Luna, o Luna,
resta ancora,
affinchè i deboli mortali
possano credersi,
almeno per una notte,
dei del cielo,
affinchè possano sperare
di essere da te lambiti,
splendida ninfa pallida
e rorida di luce.
Ed ora, invece,
lascia i tuoi amanti
a tremare
sotto fini lenzuola di brezza
e pregiati decori nuvolosi,
ornati da stellati diamanti.
Dormono
i tuoi schiavi d'amore,
affannati
in un sonno irrequieto
poichè non godono più
della tua luce tenebrosa
ed obnubilante.
Luna,
trascina via ogni senso,
impazzito
nella tua perfezione;
addormenta la mente,
cullata
dal canto dei tuoi venti;
rasserena il cuore in tumulto,
placato
dalla tua nuova comparsa
sul cielo oscuro.
Perchè non riempi
il mio respiro latente
con la tua luce solitaria?
Perchè celi
il tuo volto più luminoso
dietro le nubi,
perchè togli, così,
luce ai miei occhi,
che ora, muti,
vagano in cerca
di un nuovo raggio?
Perchè sparisci,
per poi riappararire,
perchè riappari,
se poi di nuovo
celi le tue grazie
ai solitari amanti?
Come un cuore tormentato,
prima allettato
e poi abbandonato
in false illusioni...
Luna, o Luna,
resta ancora,
affinchè i deboli mortali
possano credersi,
almeno per una notte,
dei del cielo,
affinchè possano sperare
di essere da te lambiti,
splendida ninfa pallida
e rorida di luce.
Ed ora, invece,
lascia i tuoi amanti
a tremare
sotto fini lenzuola di brezza
e pregiati decori nuvolosi,
ornati da stellati diamanti.
Dormono
i tuoi schiavi d'amore,
affannati
in un sonno irrequieto
poichè non godono più
della tua luce tenebrosa
ed obnubilante.
Luna,
trascina via ogni senso,
impazzito
nella tua perfezione;
addormenta la mente,
cullata
dal canto dei tuoi venti;
rasserena il cuore in tumulto,
placato
dalla tua nuova comparsa
sul cielo oscuro.

giovedì, 13 novembre 2008 alle ore 11:51
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Giudizio
scritto da: ArHaL
Questo dente mi sta uccidendo.
C'è poco da fare... O lui, o me.
Non possiamo convivere. Ma non voglio neppure andare dal dentista perchè solo ad entrarci, lì dentro, svengo.
Cerco disperatamente di studiare da circa 3 giorni.
E oggi pomeriggio avevo una vaga voglia di fare Geografia Astronomica.
Apro il quaderno di Ivana (Non sia mai detto che io studi dal libro) ed inizio a leggere.
Le stelle...BlaBlaBla
Plutone, Saturno...BlaBlaBla
Intanto in tv fanno uno di quei cartoni fatti per rincoglionire i bambini, credo si chiami My Melody.
Tra un Sole ed un Urano ci buttavo uno sguardo, quando mi sono resa conto che in questa puntata la protagonista doveva cantare affinchè la sua coniglietta magica (?) salvasse la terra. Solite robe, insomma.
Il problema sostanziale, che mi fa definitivamente sentire presa per il culo, è che stavolta la minaccia al pianeta di turno era che l'intera galassia stava per entrare in collisione con la terra per non so che incantesimo.
Allora la simpatica coniglietta fa un abracadabra e fa spuntare da una delle zone d'ombra della luna un coniglione nero gigante armato di martello che inizia prendere a martellate gli asteroidi e i meteoriti.
Ma i cazzi sono quando sta per entrare in collisione con la terra Saturno.
Allora la coniglietta fa gli occhioni dolci al coniglione che si prende bene e ingrandisce il proprio martello (o.o) e tira un colpo come si deve a Saturno, che schizza via, salvando la terra.
Io sono allibita.
E, ovviamente, ho deciso che non era giornata per studiare Geografia Astronomica.
martedì, 11 novembre 2008 alle ore 19:04
Questo dente mi sta uccidendo.
C'è poco da fare... O lui, o me.
Non possiamo convivere. Ma non voglio neppure andare dal dentista perchè solo ad entrarci, lì dentro, svengo.
Cerco disperatamente di studiare da circa 3 giorni.
E oggi pomeriggio avevo una vaga voglia di fare Geografia Astronomica.
Apro il quaderno di Ivana (Non sia mai detto che io studi dal libro) ed inizio a leggere.
Le stelle...BlaBlaBla
Plutone, Saturno...BlaBlaBla
Intanto in tv fanno uno di quei cartoni fatti per rincoglionire i bambini, credo si chiami My Melody.
Tra un Sole ed un Urano ci buttavo uno sguardo, quando mi sono resa conto che in questa puntata la protagonista doveva cantare affinchè la sua coniglietta magica (?) salvasse la terra. Solite robe, insomma.
Il problema sostanziale, che mi fa definitivamente sentire presa per il culo, è che stavolta la minaccia al pianeta di turno era che l'intera galassia stava per entrare in collisione con la terra per non so che incantesimo.
Allora la simpatica coniglietta fa un abracadabra e fa spuntare da una delle zone d'ombra della luna un coniglione nero gigante armato di martello che inizia prendere a martellate gli asteroidi e i meteoriti.
Ma i cazzi sono quando sta per entrare in collisione con la terra Saturno.
Allora la coniglietta fa gli occhioni dolci al coniglione che si prende bene e ingrandisce il proprio martello (o.o) e tira un colpo come si deve a Saturno, che schizza via, salvando la terra.
Io sono allibita.
E, ovviamente, ho deciso che non era giornata per studiare Geografia Astronomica.
martedì, 11 novembre 2008 alle ore 19:04
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
This Is The Time To Remember... I
scritto da: ArHaL
Eravamo in macchina, sul sedile posteriore. Credo la stessimo riaccompagnando a casa.
Mia madre non era ancora al posto di guida, si era fermata a parlare con mia zia, probabilmente.
Io ho iniziato a piangere, non ricordo perchè. Piangevo e un pò sorridevo perchè lei aveva detto qualcosa per tirarmi su, come sempre. All'epoca i motivi per cui piangevo erano sempre le solite cazzate, comunque.
Poi lei prende il cellulare e mi scatta una foto mentre sono in lacrime. Diceva che ero tenera. Ed anche lei aveva gli occhi lucidi.
Poco dopo mia madre è salita in macchina ed io avevo già smesso.
martedì, 11 novembre 2008 alle ore 15:27
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
E' anche ora.
scritto da: ArHaL
Prima ho sbadigliato.
E l'eco dello sbadiglio si è sentito per tutta la casa!
Non c'era nessuno, i miei erano fuori per lavoro.
Nessun rumore di piatti, nè di tv, nè di radio, nè di videogiochi.
Nessun rumore di vita.
Da che ne derivano due cose.
La prima è la considerazione che io andrò a Bologna, fosse l'ultima cosa che faccio perchè non sopporto più di stare quaggiù, costretta in coprifuoco e altre robe del genere.
Prima ho sbadigliato.
E l'eco dello sbadiglio si è sentito per tutta la casa!
Non c'era nessuno, i miei erano fuori per lavoro.
Nessun rumore di piatti, nè di tv, nè di radio, nè di videogiochi.
Nessun rumore di vita.
Da che ne derivano due cose.
La prima è la considerazione che io andrò a Bologna, fosse l'ultima cosa che faccio perchè non sopporto più di stare quaggiù, costretta in coprifuoco e altre robe del genere.
Ma allo stesso tempo considero questa una grande immaturità. Sono davvero cosciente del fatto che mi mancherà casa mia, la mia stanza, i miei gatti, il mio giardino, il comune, i miei amici di qui, i miei genitori, i miei parenti.
Ma, davvero, non ce la faccio più.
Per ognuno arriva il tempo di volare via...
E da questo deriva anche il fatto che non so se volere che questo anno passi veloce, arrivare a dopo gli esami e tirare finalmente un enorme sospiro di sollievo, oppure che vada lento e inesorabile, per quanto pesante, in modo da non crescere troppo velocemente.
Il fatto è che non sono ancora cosciente dalla mia maggiore età.
Diciamo che non sono cosciente e basta.
Sto ancora aspettando una festa, un viaggio, un avvenimento, una persona, credo. Che non arriverà.
La seconda è che è Novembre.
Il triste, lungo, buio Novembre. Anche se in questo momento fuori c'è il sole. Ed anche se mia madre dice che sono tutte fissazioni sul povero, piccolo Novembre nuvoloso.
Ma lei, probabilmente, non si rende davvero conto del fatto che, inevitabilmente, succedono cose che mi mandano realmente in panne a Novembre. In particolar modo, in questo Novembre.
Pagellino a parte, c'è dell'altro. Ai casini interiori si aggiungono quelli fisici.
Mi sta uscendo un fottutissimo dente del giudizio.
E mi fa un male davvero boia.
Ma questo è una quisquilia di fronte alla mia solita vita da cartone animato.
Tutto inizia da Perugia.
Perchè, alla fine, sono partita, sono diventata obesa a suon di cioccolata e sono tornata.
Mi sono ripromessa di "fare la brava" a Perugia. E così ho fatto.
Anche perchè per i Morti sarebbe dovuto venire lo Yeti. E così non è stato. Sua sorella aveva una mostra e quindi la sua partenza è stata rimandata.
Ma, ora come ora, credo che non verrà più.
Dopo aver incontrato Pier, dopo Perugia, dopo le passeggiate con Sasà, dopo tutti questi mesi, anni, la sera di Halloween, ancora vestita da vampira ho lasciato lo Yeti.
In realtà non so come sia successo.
Ma so che, prima o poi, sarebbe successo.
E mi manca, mi manca da morire. E anch'io manco a lui.
Ma era inevitabile.
Non riesco più a stare così lontana da qualcuno che amo. Ho realmente bisogno di qualcuno che mi stia vicino ogni giorno, che viva giornalmente la vita con me. E le opzioni e i presupposti per questo ci sono anche... Ma io non voglio.
Semplicemente perchè... Sento l'eco dentro me. C'è tanto di quel vuoto che neanche l'apatia servirebbe a qualcosa. Quindi, ora come ora, trovo un pò di rifugio solo nel masochismo. Non inteso come non voler andare dal dentista (-.-), ma inteso come la semplice ricerca di qualunque emozione che possa aiutarmi a mettere, se non altro, un pò di senso a quel vuoto. O di riempirlo un pochino, magari.
Ma so già che non succederà.
Adesso dovrei solo buttarmi su quei fottuti libri di scuola e non pensare ad altro se non ai miei impegni quotidiani, alle mie giornate sfrenate... Ed è quello che farò.
Appena troverò, ancora, la forza e la voglia di farlo.
Domani, lo giuro, domani.
Ora, ancora, no.

Umore: come vuoi che sia, da Novembre. Sto diventando emo, vaffanculo.
Desideri: non ne ho. E questo è anche peggio. Anzi, forse vorrei che il dente non mi facesse così male. -.-
Problemi: mi rifiuto.
Tempo: Direi che siamo entrati nella fascia "Dicembre".
On Air: High Hopes - Pink Floyd

Ma, davvero, non ce la faccio più.
Per ognuno arriva il tempo di volare via...
E da questo deriva anche il fatto che non so se volere che questo anno passi veloce, arrivare a dopo gli esami e tirare finalmente un enorme sospiro di sollievo, oppure che vada lento e inesorabile, per quanto pesante, in modo da non crescere troppo velocemente.
Il fatto è che non sono ancora cosciente dalla mia maggiore età.
Diciamo che non sono cosciente e basta.
Sto ancora aspettando una festa, un viaggio, un avvenimento, una persona, credo. Che non arriverà.
La seconda è che è Novembre.
Il triste, lungo, buio Novembre. Anche se in questo momento fuori c'è il sole. Ed anche se mia madre dice che sono tutte fissazioni sul povero, piccolo Novembre nuvoloso.
Ma lei, probabilmente, non si rende davvero conto del fatto che, inevitabilmente, succedono cose che mi mandano realmente in panne a Novembre. In particolar modo, in questo Novembre.
Pagellino a parte, c'è dell'altro. Ai casini interiori si aggiungono quelli fisici.
Mi sta uscendo un fottutissimo dente del giudizio.
E mi fa un male davvero boia.
Ma questo è una quisquilia di fronte alla mia solita vita da cartone animato.
Tutto inizia da Perugia.
Perchè, alla fine, sono partita, sono diventata obesa a suon di cioccolata e sono tornata.
Mi sono ripromessa di "fare la brava" a Perugia. E così ho fatto.
Anche perchè per i Morti sarebbe dovuto venire lo Yeti. E così non è stato. Sua sorella aveva una mostra e quindi la sua partenza è stata rimandata.
Ma, ora come ora, credo che non verrà più.
Dopo aver incontrato Pier, dopo Perugia, dopo le passeggiate con Sasà, dopo tutti questi mesi, anni, la sera di Halloween, ancora vestita da vampira ho lasciato lo Yeti.
In realtà non so come sia successo.
Ma so che, prima o poi, sarebbe successo.
E mi manca, mi manca da morire. E anch'io manco a lui.
Ma era inevitabile.
Non riesco più a stare così lontana da qualcuno che amo. Ho realmente bisogno di qualcuno che mi stia vicino ogni giorno, che viva giornalmente la vita con me. E le opzioni e i presupposti per questo ci sono anche... Ma io non voglio.
Semplicemente perchè... Sento l'eco dentro me. C'è tanto di quel vuoto che neanche l'apatia servirebbe a qualcosa. Quindi, ora come ora, trovo un pò di rifugio solo nel masochismo. Non inteso come non voler andare dal dentista (-.-), ma inteso come la semplice ricerca di qualunque emozione che possa aiutarmi a mettere, se non altro, un pò di senso a quel vuoto. O di riempirlo un pochino, magari.
Ma so già che non succederà.
Adesso dovrei solo buttarmi su quei fottuti libri di scuola e non pensare ad altro se non ai miei impegni quotidiani, alle mie giornate sfrenate... Ed è quello che farò.
Appena troverò, ancora, la forza e la voglia di farlo.
Domani, lo giuro, domani.
Ora, ancora, no.

Umore: come vuoi che sia, da Novembre. Sto diventando emo, vaffanculo.
Desideri: non ne ho. E questo è anche peggio. Anzi, forse vorrei che il dente non mi facesse così male. -.-
Problemi: mi rifiuto.
Tempo: Direi che siamo entrati nella fascia "Dicembre".
On Air: High Hopes - Pink Floyd

martedì, 11 novembre 2008 alle ore 12:56
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Ottimo.
scritto da: ArHaL
| L'esclusivo e infallibile Deathclock di Newsky.it prevede che morirai domenica 8 gennaio 2073 alle 11:37, ossia tra 2.024.760.485 secondi, all'età di 82 anni, schiantandoti contro il Muro del Suono (sì, insomma, la parete della discoteca). | N |
Non mi sembra giusto che inizi ad andare in discoteca ad 82 anni ed, oltrettutto, ci lasci le penne.
Ma io me la quaglio prima... -.-
lunedì, 10 novembre 2008 alle ore 18:11
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Novembre
scritto da: ArHaL
Impallidiscono le fredde gote nebbiose,
rigate da lacrime di pioggia.
Scoloriscono i riccioli biondi di luce,
tormentati da vento purificatore.
Si schiudono rosse le labbra,
tinte da foglie ondeggianti.
Restano fissi gli occhi cupi di blu,
infrangendosi, poi, in schiumosi sguardi.
Pianti ventosi di baci irruenti.
Saline discese scosse da singulti.
Non rassegnato alla stagione nascente
resta aggrappato agli ultimi raggi,
strappa le nubi con urli sopiti;
meno savio di Dicembre silente
è Novembre nei propri miraggi;
canta da solo dei giorni colpiti
da lunghe fronde e sonori sorrisi,
suona il ricordo di giovani liti
nate da sussurri di cuori già lisi,
recita nel vento la morte e la speranza
che la vita, un giorno, rinasca con la sua danza.

venerdì, 07 novembre 2008 alle ore 16:35
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
...
scritto da: ArHaL
Veramente, non ce la faccio.
giovedì, 06 novembre 2008 alle ore 13:58
Veramente, non ce la faccio.
giovedì, 06 novembre 2008 alle ore 13:58
♥♥♥
ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
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