lunedì 15 agosto 2016

24


Quando sono diventata così vecchia e stanca?

Pensandoci bene troverei la risposta, ma non mi servirebbe.


Sono stata inghiottita dalla vita. Da ciò che mi era chiesto e a cui non sapevo rispondere. Dal grigio.
Ho creduto fino in fondo di potercela fare, di poter fare come tutti, di dover trovare il mio posto e di stare in bilico sì, come sempre, ma stabile sul mio piede di appoggio.
L'ho voluto credere con tutta me stessa perché pensavo fosse la via più giusta.

Ma il mare mi ha insegnato che il vento cambia in fretta. E che non c'è niente da fare se non, come ogni volta, accettare ogni cosa. Accettare ed essere coraggiosi nelle proprie scelte.

Sono stata distrutta in passato, ma sono sempre riuscita ad aggrapparmi a qualcosa per rimanere a galla. Ed ora, invece, per la prima volta nella mia vita mi ritrovo con niente, con assolutamente niente se non questa me stessa che sputa dolore e apatia, e le scelte che ho preso. Necessarie, ma difficili.

Quando me ne sono andata da Palmi mi hanno detto che ero coraggiosa a farlo e adesso che lascio Firenze mi dicono la stessa cosa. Ma quello che non sanno è che io non ho più terra sotto i piedi, che non mi resta più niente in nessun campo della mia vita, niente. E tutto questo è spaventoso e non ho idea di come poterlo affrontare.
Ma ci sono sempre passi da compiere, dopo le notti insonni passate a stordirsi, dopo i giorni a fissare il vuoto con gli occhi appannati.

Il vuoto. Il suo richiamo adesso è così forte da essere dolce. Ma so che devo legarmi al pennone della nave e resistere come Ulisse. Non posso abbandonarmi ad esso. Non posso lasciarmi cadere.

Ho deciso di seguire l'istinto, ho deciso di decidere, e le mie responsabilità mi stanno piovendo addosso, come è giusto che sia.

Non so cosa accadrà da ora in poi, ma in fondo non l'ho mai saputo.
L'unica cosa su cui devo concentrarmi adesso è restare viva.




ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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