giovedì 10 novembre 2016

IL MIO PASSATO

Sono un grumo fatto di ogni persona che mi è passata attraverso, di ogni libro o canzone che mi ha fatto piangere, di ogni pezzo che ho perso e di quelli che mi sono costruita da sola.

Ho sentito colare via la mia anima dalle fessure dell'esistenza tante volte da non ricordare neppure più quanta ne avevo all'inizio di tutto.
Ho sentito il buio penetrare attraverso i pori della mia pelle ed entrare in circolo, ho sentito il cuore pomparlo in ogni vena ed arrivare ad oscurarmi la mente.
Ho sentito le mie emozioni morire e le ho sentite esplodere, ma quasi sempre dentro me.

Mi sono chiesta una moltitudine di volte che ripercussione possa avere sul mondo, sull'universo, su tutto quanto, ogni lacrima versata da qualcuno, ma alla fine ho capito che questa domanda non ha senso.
Sono io la mia terra, la mia roccia; è me stessa che respiro, l'ossigeno di cui mi nutro; mi abbevero con le mie mani, con la mie la labbra, con la mia gola; è dentro me il fuoco che rende ogni cosa viva.

Ci ho messo venticinque anni a guardarmi allo specchio, e ancora a volte non riesco a farlo.
Venticinque anni trascorsi a imparare a respirare, a vedere, a parlare, a camminare, a capire, a leggere, ad apprendere, ad ascoltare, ad amare, a vivere. Ma non sono sicura di saperlo fare bene, ancora.

Sono io il mio passato, e lo sento gravare sopra me pesante, a volte pesantissimo, ma io spingo sulle gambe e metto un piede dietro l'altro su una strada che ormai non so più dove va, se non avanti.

Cambiare, accettare ogni cosa, avere coraggio: questo mi ha insegnato ciò che ho vissuto.







ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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