mercoledì 5 luglio 2017

inbilico


La cosa che mi ha ferito di più è stato vedere le foto.
Sapevo che il piano di viaggio era allontanarsi per un po' dalla città, ma sono andati in posti incredibilmente somiglianti a quelli che abbiamo visitato insieme, lo scorso anno, in questi giorni.
E continuo a chiedermi: perché io non sarei mai riuscita a partire per un viaggio che avevamo programmato insieme, e lui sì? perché io sono ammorbata dai ricordi dei nostri viaggi insieme qui nella mia stanza, e lui va in posti quasi identici senza soffrirne? perché io mi faccio così tanti problemi solo al pensiero di mettermi al fianco qualcun altro, e lui è partito con lei?

Ci sarebbe molto altro da dire forse, ma che senso avrebbe?
Tutto questo mi sta distruggendo, ma non sono pentita della mia scelta perché se si è dimostrato così superficiale ed incoerente, nonostante predicasse il contrario, chissà cosa avrebbe potuto farmi in futuro. E lo stesso vale per coloro che ci circondavano.
Ma perché proprio lui, anche lui, nonostante sapesse da dove venivo?
Perché proprio loro, loro tutti?
Come dovrei fare a fidarmi ancora di un ragazzo, degli amici?
Io proprio non lo so.
Non potrò mai sapere quanto una persona indossi una maschera o quanto velocemente cambierà, calpestando te e tutto quello che insieme avevate.

Non voglio più sentire niente, più vedere niente.
Prima di partire per andare a fare volontariato in Ungheria voglio tagliare ogni ponte, eliminare ogni contatto potenzialmente dannoso. Voglio liberarmi da tutto ciò che è stato la mia ragione di vita ed ora mi fa solo rabbia, mi da solo sofferenza e voglia di morire. E nausea, sopra ogni cosa, nausea incredibile ogni volta che un ricordo, che un pensiero mi assale. Nausea da vuoto sotto i miei piedi.

Sono in bilico, ma parto.
Per andare in posti molto diversi da quelli in cui sono già stata.
Spero che questo mi aiuterà a dimenticare.



ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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