mercoledì 20 settembre 2017

A galla.


E sono ripartita.
Quasi quindici giorni ad un altro progetto in Slovacchia e da sola all'esplorazione di Zagabria. Ed è andato tutto bene. Ho conosciuto nuove persone adorabili e sono sopravvissuta a me stessa.
Sono molto orgogliosa di me per questo. Anche se adesso sono a letto infreddolita, con i piedi fasciati a causa della tendinite e gli occhi stanchi.

Non posso dire che le cose vadano male, come non posso dire che vadano bene. Semplicemente mi sto limitando a galleggiare, a rimanere a galla. E che dire, è sempre meglio di stare sul fondo in procinto di annegare.

Sicuramente il fatto che sarò costretta, non so ancora come, a cambiare casa mi aiuterà: sarà doloroso lasciare la mia stanza e Santi dopo sei anni, lo sarà molto. Lo è di già: sto regalando e buttando via una grossa fetta delle mie cose per alleggerire il più possibile il trasloco. Ma mi rendo conto che stare qui non mi fa benissimo. Ho le mie piccole certezze, e non è poco, ma probabilmente ho vissuto veramente troppo tra queste mura. Ora come ora non ho i soldi per andare dalla psicologa, quindi sto cercando di tenermi sotto controllo da sola, e spero di continuare a farcela fin quando non avrò la possibilità di tornare. Anche se non so quando, visto che sono in debito con il mio padrone di casa di più di 1000 euro. Ma stranamente, nonostante questo, nonostante non so dove andrò a finire da qui a pochi mesi, non mi sento sconvolta.
Mi sento pronta.
Forse è perché ormai vivo sulla difensiva, forse è perché mi aspetto di tutto dalla vita, forse è perché sono molto rassegnata a ogni nuova cosa che accade. Ma sono pronta a qualsiasi passo sarà necessario fare pur di non tornare a vivere in Calabria, che per quanto ami, so che è terreno ostile per la mia mente.

Ormai è qualche notte che ho ricominciato ad addormentarmi piangendo perché le ombre del mio passato ancora mi inseguono tramite incubi e tramite mancanze, ma la mattina mi sveglio ancora e ancora cerco di promettermi di essere in qualche modo produttiva. D'altronde ho davvero molte cose da fare in arretrato, quindi la possibilità di attivarmi non mi manca. Solo che è difficile fare qualcosa che richieda sforzo mentale quando ho solo voglia di chiudermi in un bozzolo di coperte e dormire e piangere alternativamente. Sono di nuovo in una fase bassa, ma non ho paura di cadere. Perché sono già a terra e da qui sono stabile.

Mi rendo conto che nonostante attualmente io non sia da nessuna parte e che ancora debba fare grandi lavori su me stessa, sono esattamente ciò che vorrei essere come persona, nel mio rapporto con gli altri. E questa certezza mi riscalda il cuore e mi permette di stare meglio parlando con gli altri. Anche se sembra stupido, per me è un'enorme vittoria.

Solo che questo periodo è particolarmente difficile per me perché si avvicina il mio compleanno (e quello del mio ex, e vabbè) e negli ultimi anni ero stata particolarmente felice. Ero a Gubbio, circondata da persone che mi hanno riempito di sorprese, persone che ora non fanno più parte della mia vita. Ho continuato a festeggiare per una cosa tipo due mesi e ho ricevuto moltissimi regali da vicino e da lontano. E avevo già preso l'abitudine ad organizzare la festa per me e per lui.
E invece hanno sempre questa orrenda abilità di cambiare e levarti tutte le cose buone. Ed anche i ricordi positivi diventano negativi.

La mia consolazione attuale è che ora in questo periodo dell'anno posso pensare solo a me e che quest'anno, se tutto andrà bene, per il mio compleanno sarò lì dove per molti anni ho sognato di lavorare: in uno scavo archeologico con l'università. Non so come andrà, ma penso sia arrivato il momento per me di mettermi nuovamente alla prova.
E anche solo l'averlo pensato mi fa stare meglio e mi fa pensare che sono sulla strada giusta. Spero solo che tutto andrà bene, ma come sempre non ho del tutto potere su questo. Di sicuro mi impegnerò come meglio posso.

E quindi niente, credo che sia uno di quei fantastici periodi in cui tutto è andato e continua ad andare allo scatafascio, in cui le persone che ho accanto non so per quanto tempo ci rimarranno, in cui non ho idea di cosa ne sarà di me a breve termine, ma chissenefrega. Troverò il modo di sopravvivere.
Come ho sempre fatto finora.





ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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