venerdì 6 gennaio 2012

Settembre 2011



inungiornodipioggia

scritto da: ArHaL

























E a fine Novembre inizia una nuova saga della Troisi... (=






giovedì, 22 settembre 2011 alle ore 13:25
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.





Info?
scritto da: ArHaL

Vorrei saperne di più, prego.


mercoledì, 21 settembre 2011 alle ore 14:12
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.





I see.
scritto da: ArHaL

nuotando sempre più
verso il fondo
non sento l'acqua
salata
nei polmoni
e in gola

vorrei
a dire il vero
annegare


venerdì, 16 settembre 2011 alle ore 19:34
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.





Normale, normalissimo, normale.
scritto da: ArHaL

A volte mi chiedo perchè non sono "normale".

METTIAMO LE COSE IN CHIARO: non sono una di quella che va in giro urlicchiando "oooh, ma io sono pazza", "no, ma, cioè, io sto proprio fuori!" o minchiate simili; e sono ovviamente in piena conoscenza del fatto che il concetto di NORMALITA' non esiste e che ogni essere vivente è "anormale" rispetto ad un altro.
Oltrettutto voglio specificare che sono (purtroppo) orgogliosa di ciò che sono.
E questo complica ulteriormente le cose.

Perchè sono cosciente del fatto che, nonostante questi miei concetti "idealistici", esistono, e anche tanto, i concetti di "normalità" e di "anormalità". Ci sono, come tutti sanno, gli stereotipi.

Per la maggior parte del tempo sono "felice" di ciò che sono.
Però a volte mi stanco, anch'io. Mi stanco ad essere sempre me stessa, a faticare per restare me stessa, nonostante il mondo, qualunque parte del mondo, chiunque faccia parte di questo mondo, del mio mondo, mi chieda sempre qualcosa che non faccia parte di me, che non sono io, mi chiede di cambiare. E quando lo trovo giusto mi sforzo e muto, per far felice chi voglio che io sia felice, con me.
Ma la maggior parte delle volte mi piace restare così come sono, magari spesso sbagliando.
Ma una vocina nella mia testa mi continua a ripetere: "Chi ti ama, non ti ama forse così come sei? Non ama forse di te anche i tuoi difetti? Non è forse disposto a sopportare ciò che di sbagliato c'è in te?". Ebbene, non credo sia sempre così, anche se questo ennesimo idealismo sarebbe bello se fosse reale.

Eppure continuo sempre a sentirmi diversa, sbagliata in ogni luogo e con chiunque. Certo, negli ultimi anni ho acquistato fiducia in me stessa, tanto da farmi appunto giungere a dire "sono felice di me".
Ma questa sensazione... m'insegue, m'insegue da sempre.

Non vorrei buttare tutto sull'"oroscopo": sei Bilancia e quindi cerchi sempre l'equilibrio anche dove non c'è e blablabla. Stronzate, bla.

Mi sento perennemente IN BILICO.
In bilico tra romanticismo e cinismo, tra dolcezza e freddezza, tra bontà e crudeltà, tra iperattenzione e strafottenza, tra attivismo e passivismo, tra allegria e tristezza, tra intelligenza e idiozia, tra classico e alternativo, tra credere e non credere, persino tra donna e uomo, e in bilico tra altre decine di cose.
In ognuno di noi alberga l'ombra e la luce, certo.
Ma perchè devo sempre sentirmi così "spezzata", così dannatamente "diversa"? Diversa dal resto del mondo, diversa dagli altri, chiunque essi siano, diversa persino da me stessa.
Non riesco a trovarmi totalmente a mio agio con nessuno e se ci riesco è per poco tempo.
Non riesco a classificarmi in nulla, e pur sapendo che non può essere altro che un bene, mi sento dannatamente fuori posto.

Non potrei essere come gli altri, come le altre?
Non potrebbe piacermi pettinarmi, vestirmi per bene, truccarmi e comprare scarpe col tacco?
Non potrebbe piacermi il culo dei ragazzi, immaginare una vita romantica o piena di sesso che sia, ma pur sempre una vita con qualcuno?
Non potrebbe piacermi immaginare di avere un trilione di uomini con cui farlo ogni notte?
Non potrebbe piacermi immaginare un marito, una casa perfetta, una famiglia, dei bei vestiti e un lavoro tranquillo?

So di poter continuare all'infinito.
So, invece, di essere così: con i capelli corti perchè non ho voglia di pettinarli; quasi sempre struccata e ridotta al pari di una scimmia perchè non mi va di prendermi cura del mio aspetto; nonostante avere tanti vestiti, indossare il solito jeans, la solita felpona e il solito paio di anfibi perchè sono comodi e la mattina non ho voglia e tempo per pensare a cosa mettermi; non immagino continuamente nè di fare sesso nè di avere una vita romantica, sogno di avere una vita libera, con la persona che amo forse, ma libera di essere ciò che sono, di avere il lavoro che sogno, libero anch'esso, di viaggiare, esplorare il mondo, per poi tornare a casa e respirare l'aria del "mio" posto, del "mio" amore, di tornare tra le braccia di qualcuno, sapendo che quel qualcuno mi aspettava fiducioso o forse era disperso chissà dove anche lui, ma ritrovarsi; e se questo qualcuno non esiste, ritornare almeno nel mio letto e sapere che non ce n'è comodi come quello; non volere una famiglia, dei figli, dei bei vestiti, una casa perfetta, perchè so di non poter essere mai e poi mai una buona madre di famiglia, so di non volere mai dei figli per tutti i motivi di questo mondo, compresi i miei complessi, e volere dei jeans strappati e pieni di tasche e scarpe sporche di fango e stupidi ninnoli dalle forme strane impolverati sulle mensole e piante rigogliose, seppur piene di erbacce, in giardino e il prato ormai non tosato da chissà quanto e qualche piatto sporco nel lavandino e la spazzatura da portare fuori e la radio dimenticata accesa nella sala e la valigia aperta nel corridoio con vestiti e attrezzi strani che ne fuoriescono come per scappare, pronta per essere richiusa e partire di nuovo, lavorare, magari per un salario così basso da riuscire a stento ad andare avanti, e non avere tempo neanche per avere una vita sociale, e telefonare ai genitori la domenica e sentire ancora la voce di mamma e quella di papà ancora no, perchè lui non vuole sentirmi al telefono, perchè mi sente troppo lontana, e poi dedicarmi a qualche hobby inutile, e desiderare di avere un animale domestico e non prenderlo mai perchè non potrei occuparmi di lui e fare la spesa tornando al volo da uno scavo, tutta sporca di argilla e di sudore, e sentirsi ancora guardata male dagli altri in autobus ed andare a dormire, di nuovo, tra le braccia di chi amo, o forse, più probabilmente, da sola, abbracciata, chissà, ancora ad un peluche, ma serena, senza dover guardare negli armadi e sotto il letto se ci sono ancora i mostri, e magari svegliarmi alle 5 perchè mi è venuto in mente qualcosa che avevo dimenticato e prendere un libro e sfogliarlo e scrivere qualcosa su un foglio e tornare a dormire, a dormire e a sognare che tutto ciò un giorno possa essere vero e a chiedermi se sia così sbagliato immaginare ciò che, forse, altri non immaginano.

Credo di aver finito.


lunedì, 12 settembre 2011 alle ore 22:33
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.





Solo me
scritto da: ArHaL

Goccia
dopo
goccia

scivoliamo via

Noi.


giovedì, 01 settembre 2011 alle ore 01:40
♥♥♥

ArHaL

Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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