Ho sempre creduto che la perfezione risiedesse nel sentire due cuori battere all'unisono: allo stesso tempo, allo stesso ritmo, senza scarti. O almeno così mi hanno insegnato le poesie.
In alternativa, ho creduto anche che fosse bellissimo sentire il proprio battito, e subito dopo un altro, come se ti rispondesse, come se i due dialogassero in una conversazione serrata: domanda-risposta, domanda-risposta, domanda-risposta.
Poi non ho sentito più niente.
Il cuore si è fermato.
In realtà rimbombava nelle orecchie, assordandomi e sentivo anche il tuo assordarmi, obnubilarmi, accecarmi.
Matuttoerafermo.
Immobile, l'eccessivo suono, l'eccessivo battito, l'eccessiva folle velocità di quel momento e allo stesso tempo lentezza, staticità in cui mi trovavo, in cui ci trovavamo... Tutto è rimasto immobile.
Il mio cuore si è fermato.
Il tuo cuore si è fermato.
Zitti, ammutoliti di fronte alla sorpresa, allo sgomento, all'incredulità, all'impossibilità di pensare che fosse davvero reale.
Le parole, i respiri, il vento, nulla sono valsi di fronte all'immobilità.
Di fronte alla perfezione del silenzio dei nostri cuori.
ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
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