lunedì 23 luglio 2012

Bravery.

E' passato così tanto tempo.
O forse poi neanche molto.

Il mio primo ricordo di questo genere risale all'ormai lontano Giugno 2007.
Quando io e Umberto ci lasciammo.
Ricordo ancora nitidamente il dolore lancinante di quel momento, la voglia di non provare più nulla, lo sgomento di fronte al vuoto immenso che improvvisamente si era aperto sotto i miei piedi e che voleva inghiottirmi.

In questo ultimo periodo della mia vita è come se stessi dimenticando ogni "male" che mi ha inseguito e carpito negli anni. Anzi, non dimenticando, ma lasciandolo assopire, come è giusto che sia, non scordando che c'è stato, ma lasciandolo in un cassetto, nel cassetto del Passato, senza più trascorrere le mie giornate immersa nella malinconia.
E per me, questa, è una sensazione del tutto nuova.

A volte, però, i ricordi tornano.
A volte per caso, altre volte, come stanotte, per un motivo ben preciso.
Quando quel motivo, poi, è una persona a te vicina, la questione diventa più seria.
I tuoi ricordi si mescolano con le sue sensazioni che l'empatia trascina direttamente dentro te.

Il non volere più entrare in una stanza, troppo colma di ricordi; il non voler chiudere gli occhi nel buio; il non riuscire ad arrestare le lacrime. Ma soprattutto, l'immensa paura di restare da soli.
Da soli, per sempre. O, semplicemente, il non voler rimanere da soli per non pensare.
Perchè quando c'è qualcuno accanto a te sai di poterti controllare. Da soli, invece, i ricordi ti divorano, ti dilaniano.

Io, a distanza di anni, ringrazio infinitamente le persone che quel lontano Giugno, e anche tutte le altre volte, ci sono state, anche per poco.
Ringrazio Linda e le notti trascorse a casa sua.
Ringrazio Cristina e la volta in cui mi trascinò fuori di casa.
Ringrazio CiccioMarra e tutte le volte che ha salvato me e non solo me.
Ringrazio il Sardo e ogni notte passata al telefono con lui perchè avevo paura di dormire.
Ringrazio Alessandro/WriterSoul e ogni racconto, poesia, frase che mi ha motivato a scrivere.
Anche tutte le altre persone che non nomino, ma che mi sono state vicino fisicamente, telefonicamente, virtualmente in ogni mio momento di dolore, in ogni notte insonne, in ogni giorno vacillante: grazie. Voi sapete chi siete, e se ancora passate di qua a leggere cosa scrivo di tanto in tanto, vuoldire che, in fondo, come io non ho dimenticato voi, voi non avete dimenticato me.

In questo momento della mia vita non vedo più dolore per il mio cuore.
Anche per questo cerco di stare vicino a chi invece lo vede e, soprattutto, lo sente, con la speranza che le mie esperienze passate, o anche semplicemente la mia presenza, possano essere utili, possa essere importante come tante presenze lo sono state per me.

A chi mi ha aiutato: grazie.
A chi soffre: non dimenticate il vostro valore.









ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

4 commenti:

Angelo ha detto...

Ma sei proprio un emo!

Arhal ha detto...

Io no!

Unknown ha detto...

si si, sei emo!

<3

Arhal ha detto...

>_> almeno io sono stata emo quando ancora non era di moda! v.v