domenica 5 agosto 2012

Bright Star

Sei l'unico pensiero che mi consola.
Dentro la solita gabbia che mi avvolge, sei l'uscio in cima, la griglia rotta, il volo verso la libertà.
Purtroppo è comunque difficile lanciarsi nel tentativo di uscire, o meglio, uscire e basta.
Ma piano piano, passo dopo passo, ci riuscirò: riuscirò a volare via dai miei incubi.
Soprattutto essendo cosciente della fortuna che ho e dell'incosistenza della mia stessa gabbia; soprattutto essendo cosciente che sei tu a splendere attraverso la fitta rete metallica che mi avvolge.
Che ci sei tu, davvero.
Non come ho sempre solo immaginato, guardando una luce lontana e sperando che un giorno potessi in qualche modo raggiungerla.
Adesso sei reale, tangibile.
E' facile quando sei tu a calarti nella mia prigione e ad accarezzarmi l'anima, aiutandomi a risalire su lunghe corde argentate per poi fare capolino fuori, sul nostro mondo ventoso.
Ma quando non ci sei, e mi assopisco, e con le mani ti cerco nel vuoto, è difficile trovare l'uscita.
Le immagini, le voci, sensate, false, insopportabili, inutili, tangibili, si affollano, mi confondono, mi tirano fuori persino dal sonno, facendomi urlare.
Tempo fa mi lasciavo all'autocommiserazione, alla tristezza, alla malinconia, e probabilmente potrei farlo anche ora: ma è come se non sapessi farlo più.
Potrei mai essere triste se tu brilli con tanto vigore, sorridendomi?
Potrei mai esserlo di fronte al tuo amore, di fronte al mio amore?
No, non ci riesco più.

Resta solo un lieve fastidio, come calura notturna; malinconie confuse che intrecciano un po' più stretta la mia gabbia; vaghi ricordi, certezze che mi sfiorano.
Ma il varco è sempre ben visibile, lassù, la Tua Stella brilla e io non potrei mai smettere di guardarti.

Sei ogni cosa bella e io non riesco più ad essere triste.
Forse ciò che scrivo può sembrare strano, ma è per me così difficile immaginare la vita senza la malinconia che mi ha pervaso per anni, o meglio, che l'ha dominata per anni: perchè fin quando è presente e ogni tanto fa capolino, non mi spaventa, non mi spaventa più. Non sono più sua schiava, ma, in fondo, era ormai così abituata ad essa che ora la mia vita è strana.
Magicamente strana.
I miei incubi, senza senso.
I miei giorni, brillanti, riescono a scacciare le ombre della notte.

Ho le tue dita a cullarmi, anche da lontano.
E io, per questo, non potrò mai ringraziarti abbastanza.







 "E adesso,
dormi
o sei sveglia?"












ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.