giovedì 10 ottobre 2013

23


Cronaca non poetica di un giorno come un altro.

Bé, proprio "come un altro" non è stato.
Ho ricevuto atti di affetto che non mi sarei mai aspettata e altri che mi sarei aspettata non sono invece avvenuti.
Ma, in fondo, è tutto ok, perché mi ero imposta di non farmi aspettative per questo giorno.
Perché è un giorno come un altro, appunto.

Sono sempre stata così, eternamente in lotta, eternamente in bilico tra ragione e sentimento, tra cervello e cuore.
Tra dimostrazioni di cinismo e praticità, e baratri di sentimentalismo e lunaticità.
E' che, una volta, ero più emotiva, ma, al contempo, più orgogliosa.

Le emozioni esplodevano dentro me, ma io le celavo come meglio potevo per evitare che si vedessero.
Ormai da un po' sto cercando, invece, di espormi.
Perché con questo atteggiamento, con il passare degli anni, sono diventata, all'apparenza, dura come una pietra. Quando non m'impegno, in pratica, è difficile che faccia anche espressioni facciali o utilizzi toni di voci particolari. Ho difficoltà anche a riconoscerle negli altri, ormai.
E mentre diventavo esternamente dura come una pietra, mi rendevo conto che tutti questi sentimenti, prima o poi, mi avrebbero ucciso.
Così, adesso, mi scopro incapace di meravigliarmi, di emozionarmi come facevo un tempo.
Eppure, per la miseria, ancora sento battere il mio cuore a velocità pazzesche, sento il volto tingermi di rosso, sento gli occhi inumidirsi!
Solo che forse... Anzi, sicuramente, sono diventata più pavida.

Devo imparare... Ma non so bene neanch'io cosa devo imparare.

Trovo sia giusto tirare le fila di ogni cosa, di anno in anno.
Ieri ho messo in ordine, finalmente, il caos dilagante nella mia stanza e ho rispolverato la candelina che avevo spento l'anno scorso per i miei 22 anni.
L'ho messa in bella vista per tutto oggi e, poco fa, l'ho riposta.

Anche oggi ho spento delle candeline, a dir la verità più di una.
Le mie coinquiline sono state adorabili e mi hanno preparato il pranzo e una torta stra-buona.
E stasera al Lupo ho portato io una torta e lo spumante.
Così ho spento le candeline ben due volte oggi, come ai vecchi tempi quando ancora abitavo con la mamma e a volte tagliavo più di una torta.

Mi sento profondamente malinconica, ma questa sensazione appartiene a me da così tanto tempo da non spaventarmi più ormai. Anzi, dopo l'enorme periodo buio che ho attraversato, sono felice di non essere apatica e di emozionarmi, a modo mio.

Mi sono resa conto di non aver espresso desideri mentre soffiavo sulle mie candeline, oggi.
Forse perché i miei desideri sono troppo lunghi e complessi da poter essere recitati in un secondo.
Ricordo ancora quando, a Luglio, la sera dei 30 anni di Marco, in quel pub a Telese Terme, lui ha guardato la torta con le candeline accese, ha guardato me con gli occhi lucidi, ha guardato tutti gli altri, ha chiuso per un secondo le palpebre e poi ha soffiato.
Io ero certa che in quel secondo avesse espresso il suo desiderio ed ero tanto felice per lui.
Poi, mentre gli altri ancora battevano le mani, mi ha detto: Spero tanto il mio desiderio si avveri presto.
E mi ha sorriso.
In quell'istante ho avuto la certezza di sapere cosa avesse lui desiderato: che io stessi meglio.
Ho distolto lo sguardo dal suo e mi sono sentita tremare, come spesso mi accade, ma ho tenuto forte perché ero in mezzo a tante persone.
In fondo neanche sapevo se era quella la verità.
Eppure ne sono convinta, tuttora, e adesso posso sorridere e dire che quel desiderio ci ha messo del tempo, ma si è avverato.
E' ancora tutto molto difficile e duro, ma sto meglio perché adesso sono di nuovo capace di sorridere.

Nonostante ciò, ho dell'altro da desiderare. Si dice che se i desideri si dicono ad alta voce nel momento in cui si esprimono, non si realizzano più. Ma io non li dico, li sto solo scrivendo!

Allora, chiudo gli occhi e immagino le mie candeline:
- Vorrei che tutto tornasse come prima al più presto;
- Vorrei che i miei genitori e le persone che mi stanno accanto stessero bene;
- Vorrei riuscire a riprendere a studiare seriamente e laurearmi presto;
- Vorrei essere per sempre coraggiosa, forse anche di più di come lo sono ora;
- Vorrei tanto trovare un vero amico, anche un solo;
- Vorrei svegliarmi domani e sapere che ogni cosa brutta è svanita.

3...2...1...SOFFIO!



Tante cose importanti e difficili ho desiderato.
Ma c'è una cosa che desidero ancora di più e che, forse, posso realizzare anche senza un desiderio: baciarlo ancora.
Perché, in quell'istante di contatto tra le nostre labbra, posso essere felice per sempre.




ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

Nessun commento: