giovedì 9 luglio 2015

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Dove vanno le cose perdute?
 
Credo che esista, in qualche tempo, in qualche luogo, un armadio dove esse si appendono, ricoprendosi di antitarme, e attendono pazientemente di ritornare di moda.
Da qualche parte, deve esserci un letto dove si ranicchiano e si assopiscono profondamente, aspettando a lungo il suono della sveglia.
Restano, per forza, in un anfratto del mondo, o della coscienza, o forse sono sospese a gravitare su di noi, evanescenti.
 
Come quando con la coda dell'occhio vedi un'ombra, e ti volti, e non c'è più.
Forse era il tuo giocattolo preferito di quando eri piccolo.
Forse era il volto del tuo primo amico.
Forse era la parte di cuore che avevi prestato a qualcuno che non hai più rivisto.
Forse era l'odore di tua nonna.
Forse era il colore del cielo quel giorno in cui ti sei accorto per la prima volta quanto è bello guardarlo.
Forse eri tu, che cercavi di salutarti, dal tuo passato.
 
Una cosa perduta qualunque, forse.
Una cosa perduta qualunque, forse.
Una cosa perduta qualunque, forse.

 



ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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