giovedì 4 maggio 2017

-Malinconia-

A volte mi sforzo di ricordare la tua voce e non ci riesco, forse perché in fondo hai sempre parlato poco.
Altre volte la tua voce mi chiama dal nulla in modo dolce e per un istante mi lascio cullare: era quel tuo modo di chiamarmi quando eravamo soli uno dei miei pensieri più felici.
Poi mi ricordo che non ci sei più, e tutto perde di senso, ancora una volta.

Non so se piangere perché mi manchi, perché mi sei sempre mancato o per la rabbia di avere con me quell'unico frammento di voce, strappatoti quella mattina al sonno, quando, borbottando come facevi spesso appena sveglio, mi hai rivolto le uniche parole davvero colme di tenerezza in due anni.

Sono sparpagliata tra pensieri contrastanti che mi urlano di odiarti ed amarti, e la via più semplice sarebbe quella dell'odio, ma non funziona così quando hai immaginato una vita con qualcuno. 
Tra ieri ed oggi ho veramente rischiato di perdere il controllo, ma per ora sono riuscita a ricacciare tutto il dolore sul fondo e a ricoprirmi di apatia. Devo sopravvivere.


Ieri sera al gruppo di scrittura il tema era Malinconia. Non sapevo proprio da dove cominciare, anche perché in fondo praticamente ogni cosa che scrivo la contiene. Così mi sono buttata sul "banale", e mentre bevevo l'ennesimo superalcolico ho scritto di te.
Alla fine non sono riuscita a leggere queste righe sparse e un po' insensate davanti gli altri, le ha viste solo Bob, che ha scosso la testa e mi ha detto di non fare casini, che ci vorrà tempo. E, in qualche modo, mi ha fatto ancora più male.
Comunque ho deciso di riportarle qui perché sono per te:

Non posso pronunciare il tuo nome
perché aprirei tutte le stanze 
cupe e piene di crepe
quelle con le pareti bianche e sporche 
e i pavimenti dissestati
e corde che pendono 
dalle travi in legno scuro del soffitto
e camini enormi e caldi
in cui bruciare
nel silenzio del buio

Non posso pronunciare il tuo nome
perché ciò che vive tra le mie costole
colerebbe via dagli occhi
sporcandomi la faccia di oscurità
e invece devo camminare 
sorridendo a chi incontro
e non ti conosce

Non posso pronunciare il tuo nome
perché mi tornerebbe sulla lingua 
il sapore del tuo sguardo accigliato
e non saprei lavarlo via 
nemmeno con tutto l'alcool del mondo
a consumarmi da dentro
che tanto già mi consuma l'assenza

Non posso pronunciare il tuo nome
perché non saprei poi fermare le mie mani
dal fare cose ricolme di sbaglio
da quando non possono più toccare
le tue asprezze
e aggrapparmi alle notti nostre
più di chiunque

Non posso pronunciare il tuo nome
perché mi aprirebbe a metà
e da parte a parte di me
urlerebbe solo l'eco
delle tue lettere
che in realtà a volte devo dire
ma come se non fossero mie
e chiedo scusa a me stessa per questo

Io non posso pronunciare il tuo nome
Non posso pronunciarlo
E quindi ti chiamo Malinconia.


Mi sono resa conto solo ora che anche in questo post mi sono rivolta direttamente a te.
Forse sto ufficialmente impazzendo.






ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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