domenica 11 giugno 2017

CAOS


In molti dicono che il momento peggiore sia alla sera: quando ci si mette a letto e si prova a dormire, ma i pensieri, i ricordi, i problemi vengono tutti a galla e ti tormentano, impedendoti il sonno o generandone uno pieno di orrori.

Per me invece il momento peggiore è sempre stato la mattina, quando mi sveglio dagli incubi di sempre: perché la notte, a suo modo, seppur piena di angosce, trova il modo di consolarmi con il suo silenzio, ma la mattina il mondo si sveglia e io rimango affossata nel torpore doloroso.

Continuo a sognarlo ogni volta che dormo, non solo di notte in realtà, e le sensazioni, anziché smorzarsi, si fanno più vivide. Solo negli ultimi due giorni sono stata graziata, forse perché ho cercato di concentrarmi sulla Rinascita durante la luna piena: speriamo che duri.

Ho appena ricevuto la notizia terribile della morte di una persona a me molto cara: la mia vecchia insegnante di ripetizioni.
Mi ha insegnato con rigidità il latino ed il greco, ma soprattutto lo sconfinato attaccamento al sapere e alla caparbietà. Negli ultimi anni, presa da tutti i miei traumi, non sono più andata a trovarla e questa cosa ovviamente adesso mi sta pesando più che mai.
Ma d'altronde non avrei voluto andare da lei da "sconfitta", da quella che non è ancora riuscita a laurearsi, di fronte a lei che ha dato corpo e spirito al sapere, quindi un giorno andrò sulla sua tomba e le dirò che se ce l'ho fatta è anche merito suo.
Il suo ricordo è e resterà sempre con me.
Grazie Amelia. Sei stata una grande donna.

Questi giorni si susseguono tra cose orribili, meravigliose e sconvolgenti ed io continuo a vivere in una bolla di protezione, da cui ogni tanto faccio capolino timorosa, ma almeno ci sto provando.
Non riesco a pensare ad un futuro, ma in qualche modo mi sento più speranzosa.
Alterno momenti in cui sono veramente convinta che questa sia la strada giusta per me, anche se non so definirne i contorni, a momenti in cui mi ripeto che è solo un sogno (non so dire se brutto o bello) e che mi sveglierò e tornerò alla routine grigia ma sicura che mi ero costruita, che mi dava certezze anche se non del tipo di cui avevo bisogno, a cui potevo aggrapparmi in modo realistico.

Vorrei addormentarmi e svegliarmi lontana da ogni male, stringendo tra le mani ciò che mi sono meritata. E io so benissimo, purtroppo o per fortuna, di non meritarmi schemi, ma caos: meraviglioso infuocato mutevole caos.





ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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