lunedì 28 gennaio 2013

L2 XXXV

Ieri ho comprato un mobile colapiatti.

In una frase come questa il romanticismo rasenta il nulla cosmico, se consideriamo anche che l'ho comprato all'Ikea e che sto impazzendo per montarlo.

Però mi accorgo di come anche una cosa così stupida, banale, materiale nasconda un grande potenziale emotivo.


Per comprarlo sono andata all'Ikea con Marco. Era la prima volta che andavamo all'Ikea insieme e io non ho potuto fare a meno di immaginare di come, un giorno forse, entreremo insieme nuovamente in quel luogo e sceglieremo qualcosa di carino per arredare insieme la nostra nuova dimora.

Quando sono tornata a casa ho scoperto che il fidanzato di una delle mie due coinquiline le aveva regalato per l'anniversario una fedina: sono la prima a schifare il matrimonio, e questo è risaputo (e ad ogni modo è solo una fedina di fidanzamento), ma penso a due persone che si vogliono bene e a un uomo che regala un oggetto ormai così svalutato del suo significato affettivo e intriso di quello commerciale invece, è vero... Ma come posso giudicare i sentimenti altrui? E se lui, e se loro due, fossero davvero innamorati e quel semplice anellino di argento valesse davvero tanto, tantissimo per il loro rapporto? Ho iniziato ad abbandonare il mio cinismo di coppia da quando sto con Marco, è vero anche questo, ma forse non è un male, sebbene mi debba ancora abituare all'idea. Quindi ho festeggiato insieme a lei questa sua grande gioia ed è stato bello.

L'altra mia coinquilina, invece, era a pezzi e frustratissima perchè oggi ha dovuto sostenere un esame molto importante e molto difficile per la sua facoltà. Ieri ho cercato di rincuorarla e incoraggiarla, purtroppo però oggi non è andato come sperava.


Sono tante piccole sfumature, di una giornata che potrebbe sembrare insulsa come molte altre.
Eppure, quando finalmente riuscirò a finire di montare quel mobile, ogni volta che lo guarderò penserò a me e a Marco, al giorno in cui Stefania ha ricevuto la fedina, a Santina in ansia per un esame così importante.

E penso... Quando tutte saremo andate via da questa casa, rimarrà, finchè dura, questo mobile e le altre persone che vi abiteranno non sapranno tutto ciò, sebbene io potrò ricordarlo dentro di me. 
Questo mi fa un po' tristezza. Per quanto questa casa universitaria abbia i suoi molteplici difetti, per quanto ognuna di noi faccia il minimo indispensabile per viverci alla meno peggio e per quanto capisca che è solo un luogo di passaggio... Io mi sono affezionata a queste vecchia mura umide ed ogni pezzetto di questo pavimento mi ricorderà momenti vissuti da me o da chi mi circonda.


Ecco come un mobile colapiatti è diventato romantico nel mio immaginario.










ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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