domenica 24 febbraio 2013

FYC LXVI


Ho appena scoperto il perché del mio nome.
Mia nonna paterna si chiama Valentina, e questo si sapeva, ma il mio bisnonno la chiamò con un nome così poco usato per il Sud dell'Italia dell'epoca in quanto lui, personalità eclettica e appassionato di letteratura, era un grande fan della Valentina del Conte di Montecristo:
"Valentine de Villefort — Figlia di Gérard de Villefort e Renata di Saint-Méran. Innamorata di Maximilien Morrel, è promessa, per volontà del padre, al barone Franz d'Epinay; vive isolata dal resto della famiglia, per l'indifferenza del padre e l'odio della matrigna Héloise. Unica vera compagnia familiare è costituita dal nonno Noirtier, che però è muto e paralizzato, e comunica con la nipote con i soli occhi. È proprio il nonno che fa di tutto per impedire il matrimonio della nipote con d'Epinay: predispone nel suo testamento che nel caso questa unione avvenisse, Valentine verrebbe diseredata. Poi, poiché il figlio Gérard persiste nell'intento di matrimonio, rivela che è lui l'assassino del padre di Franz: a quel punto il giovane d'Epinay rompe l'accordo di matrimonio. Rimasta unica erede della famiglia dopo gli omicidi dei marchesi di Saint-Méran, Valentine viene avvelenata da Héloise, la matrigna, ma grazie a Noirtier (che, dandole un poco della stessa sostanza mortale da lui assunta, la abitua al veleno neutralizzandolo parzialmente) l'attacco non le è fatale, per quanto la costringa a letto. Il Conte di Montecristo le dà una sostanza che la fa cadere in coma, inducendo tutti a crederla morta, in modo da poterla salvare dalla matrigna. Dopo il finto funerale, il Conte la porterà sull'isola di Montecristo in attesa dell'arrivo dell'amato Maximilien Morrel, che finalmente potrà sposare." by Wikipedia.

Ho sempre creduto che il nome di ogni persona portasse in sè parte del proprio destino.
In effetti, ora capisco tante cose.
(voglio sottolineare che il tono di questo post è tragicomico)





ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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