venerdì 24 gennaio 2014

23/365


Day 23 of 365.

Grandi capolavori scomparsi per sempre (click!).

Dopo un risveglio decisamente rintronato e fastidioso, sono riuscita a fare qualche cosa di costruttivo; ho pranzato con Santina e, subito dopo, ho ricevuto l'inaspettata visita di Yuma: siamo rimaste un'ora  a parlare del più e del meno e, ho notato che, come sempre, per me è una situazione estremamente faticosa sostenere una conversazione serrata per più di un quarto d'ora, ma va bene, ce la posso fare.
Quando l'ho riaccompagnata al portone non ce l'ha proprio fatta a non menzionare l'argomento di cui si parla sempre alla fine, ovvero il suo rapporto con il Lupo, e, un po' ormai arresa alla situazione, mi ha detto che le interessa, per concludere, soprattutto di mantenere i contatti con me, che ha paura che io mi allontani a causa di questi disagi, e io l'ho chiaramente rassicurata sul fatto che ciò non accadrà.
Mi ha fatto piacere sentire queste parole, ma al contempo inquietudine: inquietudine perché dentro di me so che è un rapporto difficile da mantenere, per tanti motivi, tra i quali, molto banalmente, anche semplicemente le nostre vite che si svolgono su due binari ormai troppo lontani e che, quindi, difficilmente riusciremo a diventare davvero grandi amiche.

A pomeriggio inoltrato, invece, è venuta a trovarmi Ivien: tutte queste visite in una sola giornata mi ha fatto pensare al fatto che sono sul letto di morte e la gente viene a darmi l'estremo saluto XD
Sono stata contentissima del fatto che si sia proposta lei di venire a trovarmi, anche se ero qui a casa in pigiama, e mi ha anche portato in regalo un oggetto che desideravo da tanto tempo, e io non saprò mai come sdebitarmi, anche se mi impegnerò per farlo!
Siamo state insieme qualche ora, sostanzialmente a chiacchierare e, forse perché mi ero svegliata proprio rintronata, ho percepito molto meno il disagio che di solito mi attanaglia quando qualcuno a cui tengo mi viene a trovare e io non so bene come comportarmi o cosa fare.
Mi sono sentita decisamente più serena, anche se non del tutto sciolta, però potrebbe essere già un buon punto di partenza, o almeno mi piace pensarlo per incoraggiarmi!

Dopo cena ho trascorso un po' di tempo con Santina e ho notato come, tra l'altro, anche il rapporto con lei, che comunque è sempre stato molto tranquillo grazie anche al fatto che è la mia coinquilina, ultimamente si sia approfondito.
Sebbene siamo due persone profondamente diverse per carattere e interessi, quello che mi piace di lei è come sia piena di costanza e forza di volontà, e quando mi sento nervosa o in ansia, soprattutto durante i pasti, mi piace che lei sia vicina perché, basta un piccolo input, e lei mi racconta sempre un sacco di aneddoti divertenti su cose che le sono capitate in passato: ascoltarla raccontare queste piccolezze mi rilassa tantissimo e mi fa sentire serena.

Il link all'inizio di questo post ha un suo motivo di esistere: è un articolo che parla delle (forse) grandi opere di autori famosi, andate perdute.
Quando leggo cose di questo genere, mi sento sempre profondamente triste e sperduta, e non posso fare a meno di pensare che anche io un giorno sparirò.
Forse è per questo, non essendo in grado di fare niente di importante per il mondo, mi impegno così tanto a cercare di lasciare un buon ricordo di me nel prossimo.
A volte mi chiedo se il mio sia un sentimento egoistico e mi sento un po' in colpa; altre penso che, invece, non ci sia nulla di cattivo nel voler donare qualcosa che reputo bello a chi mi sta intorno, per fare in modo che conservi una buona sensazione o che, semplicemente, sorrida.

Mercoledì pomeriggio ho letto una cosa fatta da Marco e, al di là di tutte le emozioni provate, non avrei saputo sentirmi più concorde con i principi che l'hanno mossa di così: ho sempre desiderato fare qualcosa, che sia anche un foglio attaccato su un muro, affinché le piccole cose che scrivo vengano lette da qualcuno, ma non per desiderio di popolarità, ma soltanto, probabilmente, per la voglia di condividere che mi porto da sempre dentro, forse perché in realtà farlo, condividere ciò che provo, per me è una cosa così difficile.
Per cui mi sono sentita profondamente orgogliosa di quello che aveva fatto, di aver avuto la pazienza e la costanza e il coraggio, di creare quel file pdf, e le parole, ogni parole, che vi è al suo interno non potrebbe essere più bella di così.
Sono sicura che là fuori, anche solo in minima parte, qualcuno capirà cosa c'è "al di sotto della rilucente superficie del mare".
O almeno voglio sperarlo.



ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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