venerdì 24 gennaio 2014

Quote LXXIII

"Lo sai che cosa vorrei?"
"Che cosa?" io gli domando.
 "Un giorno della mia infanzia."
"Non è difficile averlo."
"Metterci dentro la testa."
"Non è difficile," gli dico. "Lo vuoi?"
"Ma con una differenza."
 "Che differenza?"
 "Con la cosa tra me e lei."
"Come?" gli chiedo.
"La tua infanzia e questa cosa insieme?"
 "La mia infanzia e questa cosa insieme."
 "Ma non è reale."
"È due volte reale."
"Tu di allora?" gli dico. "E tu di ora?"
"Io nella mia infanzia," egli mi dice. "E nella mia infanzia anche lei. La cosa nostra in un giorno di allora."
"Ma tu," gli dico "non conosci lei bambina."
"Io conosco tutto di lei."
 "Tu eri in Sicilia e lei era in Lombardia."
"Io ero anche in California."
"Ma non vi siete mai incontrati, nella vostra infanzia."
"E non possiamo incontrarci ora?"
"Proviamo," gli dico. "Possiamo vedere."
"È per metterci la testa dentro," dice lui.
E. Vittorini
Uomini e no, XIX



ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

2 commenti:

Mr.Loto ha detto...

Che bello scritto! Con la fantasia si può rendere la vita più piacevole, perfino più "reale". Anche a me, a volte, capita di fare pensieri di questo tipo, immaginando eventi mai accaduti, mescolando il passato con il presente, rivedendo la vita con gli occhi di quando ero bambino o ripensando ai fatti di allora con la consapevolezza di oggi....il "tempo" è un concetto interessante, che pensiamo di conoscere ma che in realtà non conosciamo.
Un abbraccio.

Arhal ha detto...

E' proprio così!