domenica 5 gennaio 2014

4/365

Day 4 of 365.

"Non ci sono anime oneste, laggiù, che mi vogliono bene?
Venite…
Ho un guanciale sulla bocca, non mi sentono, sono fantasmi.
E poi, nessuno pensa mai agli altri.
Che nessuno si avvicini.
Io puzzo di bruciaticcio, di sicuro.

Innumerevoli sono le allucinazioni.
E’ proprio quel che ho sempre avuto: niente più fede nella storia, l’oblio dei princìpi.
Me ne starò zitto: poeti e visionari sarebbero gelosi.
Sono mille volte il più ricco di tutti; voglio essere avaro come il mare."
A. Rimbaud
 
 
In questi giorni sto riflettendo, come spesso faccio, su come poter controllare alcuni miei atteggiamenti che puntualmente mi scopro di avere quando ormai è troppo tardi, quando ho già i sensi di colpa per aver fatto qualcosa di sbagliato.
A volte rispondo troppo d'istinto, non so che mi prende, è come se il sangue mi andasse il cervello e mi impedisse di vedere quello che c'è di buono, semplicemente perché qualcosa non mi è piaciuto.
Non mi piace per niente questa cosa di me.
Per ora sono giunta a due conclusioni:
1) a furia di convivere con mio padre, che perpetra continuamente, o almeno molto spesso, atteggiamenti del genere (nonostante devo ammettere che negli ultimi tempi sia migliorato molto sotto questo punto di vista), inevitabilmente sono entrati a far parte di me, con la crescita e con tutte queste cose psicologiche dell'infanzia, ecc: cioè, a volte mio padre, ha lanciato piatti di pasta cucinati da mia madre SOLO perché il tipo di pasta utilizzato (ndr: le farfalle) non gli piaceva. Ora, a parte questi eccessi che devo ammettere siano stati rari e che comprendo siano stati motivati anche da sclero suo personale che sfoga in maniera del tutto sbagliata, ad ogni modo spesso trova qualcosa di cui lamentarsi: una critica su una cosa ci sta, ma bisogna porla nel modo giusto e comunque ricordare che una tale cosa ha molti lati positivi, oltre che magari uno o due negativi. Evvabbene, ad ogni modo mio padre è un pezzo di pane, e io fondamentalmente non mi reputo una persona cattiva, però spesso mi riscopro a perpetrare atteggiamenti del genere, E GIURO VORREI PRENDERMI A CAZZOTTI.
2) gli ormoni. Ok, è stupido e banale, e non riguarda solo il mio ciclo mestruale, ma per le donne, rispetto ad un uomo, è già più complesso controllare atteggiamenti "isterici" a causa della quantità di estrogeni nel loro sangue, nel mio caso la situazione è più complessa e in alcuni momenti, anche se magari durano pochi secondi, mi rendo conto di non essere del tutto presente a me stessa. E ciò m'inquieta. Non poco. Io odio perdere il controllo di una situazione e, soprattutto, di me stessa.
 
A parte questa menata, oggi ho cercato di fare qualcosina di utile, roba di poco conto, ma che comunque mi fa stare più in pace con me stessa senza stressarmi.
Stasera mi sento sola perché i miei sono usciti, io sono ancora malata e mi sono seccata di stare chiusa in casa; oltretutto da quando vivo a Firenze mi fa ancora più strano rimanere da sola a casa la sera.
Il mio dilemma è sempre uguale: stare in mezzo alla gente mi mette a disagio, ma stare sola mi angustia.
In ogni caso, il mio cervello non è in pace insomma.
Mi metterò a perdere decimi su Word.
Amen.



ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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