lunedì 24 febbraio 2014

51-52-53-54-55/365

Day 51&52&53&54&55 of 365.


"Leggevo e leggevo, ed ero affranto e solo e innamorato di un libro, di molti libri, poi mi venne naturale, e mi sedetti lì, con una matita e un lungo blocco di carta, e cercai di scrivere, fino a che sentii di non poter più continuare perché le parole non mi sarebbero venute come ad Anderson, ma solamente come gocce di sangue dal mio cuore."
J. Fante
Sogni di Bunker Hill



Il fine settimana appena trascorso me l'ero immaginato in maniera diversa.
Non che sia successo qualcosa di eccessivamente brutto... Ma Venerdì avrei voluto sbrigare molte più faccende e invece sono stata abbastanza male, Sabato sono rimasta a casa perché non mi sentivo psicofisicamente atta ad affrontare il mondo esterno e Domenica ho discusso con Marco, cosa che mi sconvolge sempre più del dovuto e che, comunque, mi mette ansia tantissimo, soprattutto quando dovrebbe essere un giorno sereno che possiamo passare insieme a fare cose che ci piacciano, oltre che farmi risorgere in testa tutti i pensieri più deprimenti di questo mondo.

Giovedì, anche se mi sentivo ancora raffreddata, però, sono riuscita a sbrigare e ad organizzare diverse cose, e oggi, sebbene non mi sentissi proprio bene, sono uscita con Ivien e ho cenato con Santi, Ste e Mado.

Ho notato che in questo periodo la mia memoria è peggiorata molto: ieri mi sono anche dimenticata del compleanno di mia madre e ho dovuto correre ai ripari oggi.

Non so come interpretare questa cosa e, sinceramente, un po' mi spaventa perché questi cali di memoria PODEROSI li avevo solo in un determinato periodo oscuro.
E invece ora, tutto sommato a livello mentale sto meglio del solito, però boh, non mi ricordo niente.

Un'altra cosa che mi da molto fastidio di questo periodo è quando le persone continuano a dirmi, direttamente o indirettamente, che sono una persona passiva.
E' vero, spesso lo sono stata, e sicuramente sono ancora molto pigra caratterialmente, ma sinceramente penso di aver fatto dei grandi passi avanti, o meglio, di aver migliorato dei miei atteggiamenti che già erano positivi in passato e che andavano sfruttati meglio.
E' che a volte, già di mio, sento di non fare abbastanza: un po' perché sono insicura, un po' perché spesso il mondo attorno a me sembra non accorgersi di ciò che faccio.
Non è che voglia particolari gratificazioni, ma semplicemente che si sappia che sto facendo.
Per questo mi sento veramente a terra quando mi continuano a dire che non faccio niente: è vero, molte cose ancora devo farle, ma non è vero che non faccio niente.
Fortunatamente, di tanto in tanto, qualcuno anche con un semplice "grazie" o una semplice risposta a qualcosa che propongo o un semplice sorriso mi fa capire che i miei sforzi di migliorarmi e di aprirmi al mondo non sono del tutto vani.

Meno male, dai.




ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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