lunedì 22 settembre 2014

269...273/365


Day from269to273 of 365.


Ci sono momenti in cui il mio cervello si rifiuta di ragionare.
Momenti in cui ho l'affanno, mi sento morire e tutto mi sembra girare vorticosamente intorno a me.
Veloce, sempre più veloce, mentre l'occhio del ciclone in cui mi trovo si apre sotto i miei piedi, trasformandosi in ruggenti fauci.
Solo che la caduta lungo la gola del Mostro è infinita, il fondo non lo tocco mai e continuo a non respirare, in apnea, in attesa che tutto finisca.
 
Per scappare non ho trovato molte vie: o mi fermo, rimango immobile, in silenzio e mi convinco che tutto questo non sta succedendo, che passerà e che andrà tutto bene, oppure, se non posso o non riesco a farlo, penso alle cose belle.
E molto spesso queste cose belle sono un'unica cosa preziosa: tu.
 
Ci sono momenti in cui il mio cervello si rifiuta di ragionare, e tra alcuni di questi momenti il peso che ho sul petto non è così grave da indurmi a fuggire da me stessa, per cui la cosa che mi resta da fare è pensare a te.
E' qui che la mia logica si accuccia, il mio orgoglio si rassegna, la mia paura, tutta la mia paura, tira un sospiro di sollievo pensando "prima o poi" perché il pensiero che mi rende più felice è immaginare un posto nostro: quattro mura, un tavolo, un letto, tanti libri e un po' di disordine.
 
Così volevo dirtelo: volevo dirtelo che questo è il mio pensiero felice in assoluto. Una delle cose che desidero di più. Il momento in cui ogni cosa andrà al suo posto.
"Prima o poi".





ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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