domenica 26 ottobre 2014

307/365


Day 307 of 365.

Mi sono sempre sentita sola.
Da quando ho memoria.

Ho sempre pensato che tutte le cose belle che vedevo erano visibili solo ai miei occhi.
Sola nella mia follia, avevo rinunciato all'idea che esistesse qualcun altro con cui condividerle.
Avevo pensato che ero io sbagliata, che era ora di sdrammatizzare i miei toni, che erano solo fantasie da bambina che continuavo a trascinarmi dietro.

Tuttavia, forse anche per la consapevolezza di essere sola al mondo sotto questo punto di vista, non avevo mai avuto grossi problemi a restare da sola.
Certo, a volte sentivo la mancanza di persone a me care, altre volte la mia voglia di solitudine era data dal fatto che l'umanità mi schifava, ma alla fine da sola stavo bene perché sempre "meglio soli che male accompagnati", e non avrei trovato un accompagnatore in grado di vedere ciò che mi ostinavo a vedere io.

Poi ho scoperto che qualcun altro esisteva.
E dopo tutto questo tempo a condividere sogni, luci, ombre, costellazioni e rugiade con qualcun altro, adesso io mi sento sola come non mi sono mai sentita.
Perché questa non è più la solitudine di essere soli perché è inevitabile, questa è la solitudine che nasce dopo che qualcuno ti aveva fatto compagnia, compagnia davvero.

Forse dovrei semplicemente essere felice per il tempo che ho ricevuto, per la vicinanza di cui ho goduto, per i pensieri che ho potuto condividere, ma proprio non ce la faccio all'idea che adesso sarò vuota per sempre.
All'idea che tutte le cose luminose che avevo imparato a comunicare, che, con stupore ed emozione e commozione, avevo potuto tirare fuori dallo scatolone impolverato in cui giacevano insepolte perché qualcuno sapeva guardarle con me, adesso sono da riporre e chiudere ermeticamente.

Sento di aver quasi finito i singhiozzi o le lacrime o le urla sommesse, eppure qualcosa continua a sgorgare dai miei occhi quando sono sola a casa dopo una giornata passata a svolgere quello che devo, passata a cercare di distrarmi, a pensare che posso convivere con tutto questo dolore.

Ho paura, moltissima, del silenzio che mi avvolgerà quando anche le mie guance saranno ormai asciutte perché allora non sarò più in grado di credere in niente.




ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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