martedì 28 ottobre 2014

308/365


Day 308 of 365.
 
Non so più come gestire tutto questo dolore.
Non ho mai eccelso in nulla nella mia vita e spesso sono stata vittima di passività, ma adesso sono diventata proprio un'incapace.
 
Non sono più capace di studiare, né di lavorare come vorrei;
non sono capace di mangiare e di dormire a modo;
non sono capace di intessere nuovi rapporti, né di mantenere quelli che ho in modo sano;
non sono stata capace di tenermi vicina la persona che amavo di più al mondo,
e non sono stata capace neanche di prendere un aereo per tornare dai miei genitori.
 
 
Qual è il mio scopo a questo mondo?
 
 
Mi sono sforzata di parlare con tante persone, anche se la cosa mi imbarazza, perché sapevo che dovevo farlo, e tutti mi hanno detto che io mi colpevolizzo troppo. La maggior parte di esse conoscono molto bene anche lui, gli vogliono bene e lo stimano, eppure sono finiti per dirmi onestamente che la colpa non è mia se ho questi problemi, che lui avrebbe dovuto restarmi vicino se mi amava, invece di arrendersi, e se è finita è perché lui non ce la faceva a capirmi e non mi amava abbastanza.
Tutto questo discorso riconosco abbia una sua logica, ma io veramente ero sicura di aver trovato una persona con cui potevo dare tanto quanto ricevere, come dovrebbe essere nel rapporto perfetto: è vero, in alcuni periodi dava più lui, in altri più io, ma non sono così stupida da non aver visto che ormai da mesi io davo molto più di quanto ricevevo. "E' stanco" mi ripetevo "tornerà".
 
E invece adesso siamo vicini, ma infinitamente lontani.
Vorrei scrivergli "ma sei sicuro?" o "riposa quanto vuoi e poi torna", ma non so se sarebbe giusto.
D'altronde è lui che ha scritto fine, è lui che deve cancellarlo se volesse tornare.
Ogni mia forzatura potrebbe fare peggio che meglio.
 
Non posso far altro che continuare a trascinarmi insensatamente avanti per il bene di chi mi ha cresciuto.
Perché in fondo non ho davvero speranze che lui comprenda e ritorni.
Ho solo il mio cuore che, senza alcun motivo, continua ostinatamente a battere.



ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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