mercoledì 5 novembre 2014

313-314-315-316/365


Day 313&314&315&316 of 365.

La persona con cui sono stata quasi tre anni non esiste più e, su molti aspetti, non è mai esistita.
E' morta.
E prima che morisse, per tutto questo tempo, mi sono illusa che fosse ciò che non era, che forse credeva di essere e che mi ha convinto che fosse.
Ma ora è morta.
E io devo accettarlo e credere fermamente che questa persona adesso non meriti neanche più un briciolo del mio dolore, né tantomeno del mio antico amore.

La delusione più grande della mia vita è arrivata.
Ma, nonostante tutti i miei problemi, io andrò avanti.

Sono libera dalla schiavitù di chi non mi ha mai aiutato, di chi mi aveva convinto che io fossi debole, di chi non ha mai provato empatia.

Sono distrutta, ma libera.




ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao,
ho letto un pochetto il tuo blog e vorrei dirti un paio di cose - da persona che conosce bene il significato sia di solitudine, che per così tanto ti ha tenuta per mano, che la delusione, delusione di aver creduto a lungo in un qualcosa poi svanito.

Vedi, tutti facciamo scelte pensando e sperando siano quelle scelte fatte per sempre; nessuno sceglie di fare qualcosa pensando che comunque a breve, quella magia che ci porta alla scelta, svanisca.
Tutti cerchiamo l'amore, una persona importante, sperando duri per sempre.
Solamente risultati alla mano diviene chiaro se quella è stata una scelta o meno sbagliata - tutti scegliamo pensando sia giusto e nessuno può sentirsi autorizzato a dire che hai sbagliato.

Prendi un uomo che, in mezzo di strada, accoltella una signora.
Pensiamo istintivamente che sia un matto e che vada fermato e probabilmente è così ma dal punto di vista dell'uomo, lui sta agendo, forse impulsivamente, ma dietro un qualcosa che comunque lo porta a fare quella scelta; avrebbe potuto non accoltellare la signora e invece lo ha fatto - perchè lo ritiene giusto.

Perchè ti racconto queste cose?
Perchè non ti devi sentire in colpa e di sensi di colpa, senso di fallimento ne vedo molto e lo capisco ma tu hai fatto, anni fa, una scelta che pensavi fosse coerente, hai vissuto un periodo insieme ad una persona e solamente adesso che la magia si è interrotta, senti di aver fallito; quello che bisogna invece fare, e te lo dice una persona che esce da un rapporto di 11 anni, è quello di far tesoro dell'esperienza in cui sicuramente hai dato quello che potevi (e se non lo hai fatto, appunto, è perchè non sentivi di volerlo fare) e le cose, soprattutto quelle belle, finiscono.

Trovo splendido tu abbia detto che ti senti libera.

In un rapporto, amore, odio e dolore spesso di mescolano a creare un rapporto poco sano in cui soffriamo costantemente per amore, l'amore quindi a volte diventa odio e rimane solo un forte attaccamento in un qualcosa che non riusciamo a definire ma che comprendiamo solamente come ci fa sentire; immagino tu fossi costantemente in ansia, preoccupata, nervosa e che tutto quello che facevi ti riportava a lui, quasi ti tormentava - e questo sei tu che ti fai del male da sola e spesso servono scelte difficili nel presente per regalarci un futuro migliore - un po' come avere un infezione che ci consuma e decidere di amputarsi una gamba - il primo step del risanamento riparte dal comprendere che stiamo facendo queste scelte perchè da questo problema vogliamo uscirne e leggerti distrutta "ma libera" mi strappa un sorriso - perchè se tu avessi scritto che eri distrutta e basta, allora entri nel circolo vizioso che si autoalimenta della depressione (motivo per cui spesso ci colpevolizziamo) e invece hai scelto di stare molto male oggi per stare molto meglio domani e questo deve esserti di stimolo, deve darti la forza di rialzarti dopo un passato che comunque ti porterai con te ma che rimane un ricordo, un ricordo che deve farti vivere meglio il presente e il futuro.

L'amore è quella cosa a cui ruota attorno la vita di molti, me incluso - quel generatore che alimenta tutte le lampadine della nostra vita, in grado di accenderle tutte quando le cose van bene (e quindi il lavoro, studio, amici, famiglia.. va tutto bene) ma anche in grado di spegnerle e ammazzare tutto, perdendo così stimolo e interesse nel fare qualsiasi cosa; avere coscienza di questo (cosa che hai) è già molto e, per quanto tu sia dentro adesso a questo problema, lascia che ti dia un consiglio, da persona nella stessa situazione - se non lo fai già, riprendi le tue normali attività.
Non dico di far finta il problema non ci sia ma di sforzarti di non far crollare intorno a te le cose che il tuo sorriso hanno contribuito a dare forma; non perdere gli amici, cerca di distrarti, sforzati di fare tutto quello che ti dava gioia e vedrai, quando meno te lo aspetti, le lampadine si riaccenderanno e ricorderai questo momento come un brutto momento, anche questo, superato.

Maxell

Arhal ha detto...

Ciao Maxell,
innanzitutto ti ringrazio moltissimo per le tue parole.

Tutto quanto è accaduto è davvero assurdo e, al di là dei singoli fatti, ciò che è stato fatto è al di là di ogni moralità o logica oggettiva.
Una persona deve essere sempre responsabile di ciò che dice e fa, e questo non è avvenuto.

Questa persona ormai non è più ciò che era e, come ho detto, su alcune cose mi sono solo sempre illusa che fosse ciò che non era.

Sono libera da molti pesi ora, libera da sensi di colpa che per tre anni mi hanno attanagliato, immotivatamente, e che mi hanno fiaccato oltremodo, aggravando la mia situazione personale.
Chiaramente io non ero in grado di accorgermi di tutto questo, giustificavo l'altra persona sempre e comunque, credendo mi facesse del bene.

Voglio andare avanti, ma è perché è l'unica strada percorribile: non posso suicidarmi, né rinchiudermi in un eremo, per il bene di tutte le persone che in questo periodo mi sono così vicine.
Per cui è terribile, è tutto terribile, ma devo andare avanti.

Le altre sfere della mia vita erano già gravose da prima, ora non potevano far altro che peggiorare.
Ma sto cercando di mantenermi attiva come posso, più che posso, perché altrimenti penso finirei per ammattire definitivamente.

Grazie ancora per avermi scritto, anche se non ci conosciamo.

Unknown ha detto...

Ciao ancora,

si, nel tunnel bisogna trovare la luce, puntarla e fare di tutto per uscire seguendo quell'obiettivo fissato tra due punti.
Se ci fermiamo, veniamo consumati dalla situazione e questo non fa bene.

Purtroppo, e forse si comprende dalle mie parole, anche io vivo una situazione tanto brutta su più fronti ma ho scoperto, nel bene e nel male, che l'unica base, l'unica cosa che giustifica qualsiasi mezzo è l'amore - l'unico fine che realmente conta.
Ma oltre a questo c'è la felicità.

Si può essere felici anche da soli?
Io questo non lo so, sicuramente alcuni riescono meglio di altri ma io personalmente sono una metà di un intero e davvero non mi vedo da solo e non vorrei essere da solo - ho bisogno di condividere, gioire con la mia compagna, di fare questo viaggio che è la vita mano nella mano alla persona che amo.

Quello che però è possibile e assolutamente necessario (nonostante io a oggi ancora non riesca) essere meno dipendenti dall'amore, essere noi i creatori del proprio sorriso, non doversi appoggiare a qualcuno per essere felici - ritrovare serenità e pace anche da soli.

Ho spesso pensato al suicidio, ho pensato di mollare tutto e scappare in Inghilterra ma sono tutte non-soluzioni; il suicidio alla fine è un atto estremamente egoista dove le persone che ti vogliono bene pagano per il tuo gesto e fuggire.. fuggire serve a poco; quando prepari le valige ci butti dentro anche la tua solitudine e la porti con te e finisci per essere solo depressa da un'altra parte.

E quindi come fare?

Serve tempo e le distrazioni, tenerti impegnata, attiva, viva è quanto di meglio ci sia e quindi non posso che fare il tifo per te e augurarmi tu riesca in questa battaglia, tutto tranne che facile.

Anche io ho identificato nel mio rapporto, il peso - un peso che, a rapporto risolto, mi ha fatto sentire leggero, bene.
Poi è subentrata la solitudine, si sono spente tante lampadine della mia vita; a lavoro ho poca voglia di fare, spesso non ricontatto i miei amici, esco poco e insomma, vado avanti per inerzia.

Ma possiamo crearci le nostre piccole gioie alimentando la speranza; trovi magari una persona che ti fa stare bene e che ti ricorda che non è la fine - quella persona che nel tunnel, ti indica la luce; non deve necessariamente tenerti per mano e portarti li ma sussurrarti dove andare e, con i tuoi tempi, ne uscirai.

Già sentirsi leggeri e ammettere a sè stessi che la via d'uscita esiste e vediamo quindi quella luce, è metà dell'opera.

Forza :)

Arhal ha detto...

Ciao Max,
il tunnel è lungo, buio, in salita e pieno di ostacoli, ma avendo escluso, per me, il suicidio e la fuga, non mi resta che andare avanti.

E uscirò da quel tunnel non so quando e non so in che condizioni, ma ne uscirò.

E ne uscirò da sola.
Io non sono una codarda e sono forte, e sono sicura che chiunque al mondo, compreso tu, può trovare nella parte più profonda di sé la stessa convinzione.

Forza e coraggio.
Sempre.