giovedì 12 ottobre 2017

FiloRosso

Questo periodo è davvero pesante. E' una cosa che mi ripeto spesso, in realtà, ma da fine Settembre in poi è stato un crescendo di ricordi. Sapevo che sarebbe stata dura, anche se sto un po' meglio, ma siccome in questo periodo faceva il compleanno lui e lo faccio anche io, ogni anno abbiamo organizzato la festa insieme, e ora mi sento abbastanza sperduta.
Ho organizzato un super-festino per sabato prossimo che mi sta tenendo impegnata, ma il 9 ottobre è stato il primo compleanno in vita mia in cui non ho ricevuto nessun regalo. So che non dovrei aggrapparmi agli oggetti, ma per me le ricorrenze sono importanti e quindi, nonostante non mi fossi fatta aspettative sulle persone che ho vicino (grazieadio), non ritornare con la mente al mio passato è stato impossibile: tutte le cure di mia madre, i regali dei miei ex, i fiori, e tutto il resto.
Fortunatamente ho ricevuto molte belle parole e Santi mi ha anche preparato una piccola torta, e sono molto grata di queste cose, ma sento che qualcosa non va comunque. Anche se ho trovato il modo di farmi un regalo da sola, nella speranza che il suo significato si possa mantenere nel tempo.

In questo periodo penso davvero di continuo al mio ex e mi sento così male che non riesco neppure a scrivere il suo nome qui. Mi vengono in mente tantissimi ricordi felici e conviverci è difficilissimo, più che convivere con le cose brutte successe. Mi ripeto che passerà, e spero davvero che succeda.
Ho le giornate piuttosto piene, e questo un po' mi aiuta, anche se ogni giorno mi chiedo dove andrò a parare nella vita. Sono divisa tra mille impegni e quasi nessuno di questi mi porta qualche entrata.
Ho provato a riprendere gli scavi archeologici, ma dopo un giorno e mezzo sono tornata a casa perché ho sentito che il mio posto non fosse lì, perché facevo troppa fatica per via dei miei vari problemi fisici, e più di una volta ho dovuto nascondermi per non piangere in mezzo agli altri, sullo scavo.
Sapevo già da anni che sarebbe stato praticamente impossibile per me svolgere questo mestiere, ma quando sogni qualcosa per venti anni è difficile rassegnarsi. Così ci ho riprovato, a inseguire il mio più grande sogno, e ora so che non potrò farlo, almeno dal punto di vista pratico. E' stato difficile prendere la decisione di andare via, visto che gli archeologi responsabili continuavano a dirmi che sono una tosta e visto che, nonostante la differenza di età, stavo riuscendo piano piano a simpatizzare con i miei colleghi, ma ho sentito di doverlo fare perché ero già al mio limite fisico, ma soprattutto psicologico.

Sono davvero triste in questi giorni, mi sento priva di significato, ma cerco di usare i soliti metodi che conosco per convincermi che tutto andrà bene. Per mantenermi attiva e costringermi ad alzarmi dal letto ogni giorno. Ieri il tema del gruppo di scrittura che avevo scelto era "Inferno" (venuto fuori da ben due bigliettini che avevo inserito), ma alla fine hanno deciso di slittare a settimana prossima per dare più tempo a tutti per scrivere. Non sono d'accordo con questa decisione, preferivo avere un nuovo argomento a settimana, ma me ne farò una ragione come per tutto.
Nel frattempo però abbiamo letto i pezzi per la mostra che si terrà il 18 Ottobre; io ne avevo due da fare, uno sull'argomento principale (Filo Rosso) ispirato ad un disegno fatto dal bravissimo Samu (un cielo notturno con tre pipistrelli sulle cui ali sono impressi stemmi nobiliari in primo piano, dei quali due si contendono il filo rosso), e l'altro su Boscodinchiostro, il libro per bambini che stanno scrivendo Rosi e la disegnatrice Yle. E' stato complesso scrivere per entrambe le cose, nel primo caso perché dovevo ispirarmi ad un tema e ad un disegno ben preciso, nel secondo perché il mio personaggio nel libro è una specie di corvo antropomorfo piuttosto girovago ed il pubblico sarà tra gli 8 e gli 11 anni.

Alla fine sono riuscita a scrivere tutto, piuttosto di getto come al solito, ma ricorreggendo più volte in alcuni punti. Questi sono i risultati:



Per "Boscodinchiostro"

"Ho viaggiato
Ho visto
Ho ascoltato
Ma non tutto

Ogni volta
Mi lascio da parte
Un boccone buono
Per altri tempi

E di ciò che prendo
Vi porto un ricordo
Un po’ stanco
E un po’ brillante

Ho viaggiato
Per molti mondi
Ma in realtà pochi
Perché non posso
Imparare troppo insieme

Ho visto Granelli di sabbia
E fili d’erba
E nubi bianche
Ma anche nere

Ho ascoltato
Le onde della risacca
Lo stormire delle fronde
I canti dei miei simili
I loro pianti e risate

E poi sono tornata
Come tutte le volte
Ma per ogni cosa
Che ho preso
Un’altra ne ho data

Così per ogni cosa
Che vi dico
Voi mi date
Tempo prezioso
E tepore

Allora io
Non narro
Di guerre
Di carne
Di statue

Ma solo
Di sguardi
Di alberi
E di percorsi
Persi, giovani, irrisolti

Perché dalle piccole cose
Nascono le grandi

E per le piccole cose
Non bisogna pagare

Se le darete e prenderete
Rimarranno con voi

Sempre."




Per "Filo Rosso"

"Ho dita d’inchiostro
Ho occhi di tenebra
Ho cuore di buio

Solo sul mio collo
Brilla il rosso destino
Teso tra zanne
Che non mi appartengono

Contendono tirando
Il mio fato disilluso
Spartito tra forze
Umane ed ancestrali

Una regola
E rende senziente
Ma spesso mi avvolge
La mente nel gelo

Una incosciente
Spinge sempre avanti
Ma a volte mi abbandona
Oltre il ciglio del vuoto

La terza tutto sa
Anche ciò che non dovrebbe
Ma si aggrappa ostinata
Al dolore mai accolto

In bilico la mia voce
Tesa sullo stretto filo
Rimane in attesa
Di poter vibrare oscura

Per la luna
Che illumina la notte.
Anche se io
ho occhi ciechi
Per vedere."



Nessuna delle due mi convince tantissimo per una mostra o un libro, ma penso che l'ultima mi rispecchi parecchio in questo periodo: ho immaginato i pipistrelli come qualcosa di nobile (i sentimenti) e i due che si contendono il destino sono ragione e sentimento, mentre quello che sta sopra tutti è la paura. Credo che soprattutto l'ultima pezzo sia molto rispecchiante quello che sto vivendo: magari ci sono luci intorno a me, ma tanto mi sento cieca.






ArHaL
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.

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